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BLUE EDITION
B AY F E S T
ospite. Non ho mai fatto quello che stai facendo te!
– Ciao Frank! Grazie mille per il tempo che ci stai
dando, so che di interviste ne hai fatte tante e a
una certa può anche diventare noioso…
– Invece proprio l’idea di pubblicare una canzo-
ne a settimana, è stato difficile convincere la casa
discografica?
Mi diverto, in realtà, c’è sempre una conversazione
durante un’intervista, e a me piace parlare! Anche se,
a dir la verità, tempo fa mi sono detto che avrei stam-
pato una maglietta con su scritto “Sì, il tour sta an-
dando bene, grazie per avermelo chiesto.”
Non proprio, alla gente è piaciuto! Parlavo con Jim
degli Sparta, di recente, e gli spiegavo che pare che
qualsiasi cosa venga pubblicata, il tempo per cattura-
re l’attenzione della gente è una settimana. Ci sono
così tanti input, è comprensibile che sia difficile arri-
vare alla gente. Per me è sempre assurdo – passo così
tanto tempo, quasi controvoglia, sui social media a
parlare della band e dei nostri piani, mentre poi ar-
riva un utente qualsiasi a chiedermi “quando suoni
in questo posto?” A novembre! L’ho scritto ieri! I bi-
glietti sono in vendita!
Quindi sì, pubblicare una canzone a settimana sem-
bra essere andato bene, si è creato del momentum,
poi la gente ha ascoltato il podcast, e si è iscritta, e
rimane aggiornata. Amo ancora gli album, sono uno
alla vecchia, ma non è male come idea.
– Cavolo, era proprio la mia prima domanda…
Non prendermi in giro!
– Parliamo sul serio – a breve esce il tuo disco
“No Man’s Land”, che è particolare per mille motivi.
A partire dall’idea di pubblicare una canzone ogni
settimana con un podcast che la accompagna.
Sì, volevo fare un album che raccontasse una o più
storie. L’idea di parlare di donne nella storia è arri-
vata dopo, ma mi sono accorto che stavo andando in
quella direzione dopo cinque canzoni. Ho scritto così
tante canzoni su me stesso nel tempo, credo che fos-
se buono sia per me che per il pubblico sentire qual-
cosa di nuovo!
Poi raccontare la vita di una persona in tre minuti…
non è semplice, ma io volevo raccontare la loro storia
a pieno. Le canzoni possono essere ascoltate da sole
e credo che siano abbastanza dettagliate, ma per chi
vuole saperne di più c’è questo podcast in cui assie-
me a un ospite parlo della vita e dell’importanza della
donna in quella canzone.
Inizialmente volevo fare un libretto più dettagliato
da inserire nel disco, ma ormai nessuno compra più
musica fisica… Abbiamo parlato con gente della TV,
che è stato terribile per quanto mi riguarda. Volevano
che parlassi di donne più famose. E allora non avreb-
be avuto senso!
Quindi si è parlato del podcast, siamo andati da una
compagnia abbastanza grande che li produce, e gli è
piaciuto. E siamo partiti!
– So che un po’ di gente ti è andata contro perché
da uomo ti stai prendendo “il diritto” di raccontare
i successi di queste donne. Discutibile, sì, ma te lo
aspettavi?
Sì forse mi potevo aspettare qualcosa del genere, e
capisco che sia controverso che un uomo parli dal
punto di vista di una donna, perché siamo in così tan-
ti uomini e in così poche donne ad avere certe piatta-
forme, che è corretto fare questo discorso. Ma la mia
idea non era quella di prendermi questo “diritto”, la
mia idea anzi era quella di essere dalla loro parte, di
raccontare storie di donne meno conosciute, di in-
cludere altre donne, come quelle che hanno suonato
nel disco e che l’hanno prodotto. Quindi sono più che
contento di avere una discussione civile e intelligen-
te, senza però dover dar corda a chi vuole solo alzare
la voce.
– La canzone Silent Key, già presente nel disco
Positive Songs For Negative People, la ritroviamo
in No Man’s Land in una nuova versione. E’ nata
prima Silent Key, che parla di Christa McAuliffe, o
l’idea di questo nuovo album?
– Eri già un fan di questo formato?
Un po’, non troppo. Dopo aver capito che avremmo
intrapreso questa via allora sì, mi sono messo ad
ascoltarne altri, perché non sono mai stato da quel
lato. Cioè, ho fatto diversi podcast, ma sempre come
TBA
Allora, la canzone originale è arrivata prima, ma quan-
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