TBA The Blue Edition - Issue #00 | Page 23

0 BLUE EDITION B AY F E S T preferisco guardare al futuro e sorridere. È stato un periodo pessimo. – Siete tornati dopo tanto tempo e siete qui per suonarci Proper Dose, ma quale significato ha per voi il titolo di questo album? – Ascoltando Proper Dose è ovvio che abbiate voluto provare nuove cose, ma allo stesso tempo ci sono alcuni brani che richiamano il vostro pas- sato. Pensate si tratti di un album di transizione? Il tema centrale di Proper Dose è il percorso che Parker ha dovuto affrontare e la sua lotta contro le droghe. Tutto è iniziato quando la band non aveva più voglia di fare parte di una “scena” e tutti davano la colpa a noi The Story So Far. L’album racconta di questa personale lotta contro il sentirsi sempre causa dei problemi altrui e della forza che puoi trovare in te stesso per lottare contro i pensieri cattivi. Per tutta la vita Parker ha cercato la sua giusta dose. Questo al- bum parla di come si trova equilibrio tra la persona che eri e la persona che vorresti essere. Abbiamo studiato musica di differenti annate, in par- ticolare quella che ci piace di più. Volevamo creare qualcosa con un vibe simile, qualcosa che non aves- se un tempo, che si possa ascoltare tra anni e ancora pensare che sono ottime canzoni e non solo canzoni che si sono scritte da giovani. Non so se questo sarà il sound definitivo dei The Story So Far, ma siamo sulla giusta strada. – Quali pensi siano le maggiori differenze con i vostri tre album precedenti? – Eravate preoccupati della reazione dei fan? Proper Dose è molto diverso, credo che i primi tre album si possano vedere come una sorta di trilogia basata sugli stessi temi. Ma ora abbiamo deciso di cambiare strada. All’inizio eravamo un po’ preoccupati ma abbiamo visto che la gente ha subito reagito in modo positivo. Non tutti hanno capito che siamo cresciuti e con noi anche il nostro sound, ma la maggior parte dei nostri fan sì. – Out Of It è stato il primo singolo estratto, quando ancora il pubblico non era a conoscen- za dell’arrivo di un disco. Ma poi avete deciso di cambiare il mix e la traccia vocale, come mai questa scelta? – Hai detto che il vostro sound è stato influenza- to da diversi generi. Quali sono state le maggiori influenze nel corso degli ultimi tre anni? Out Of It era un singolo registrato all’inizio delle ses- sioni di Proper Dose, quando abbiamo capito che ci sarebbe voluto più tempo del previsto. Così lo abbia- mo pubblicato per fare un regalo ai nostri fan. Alla fine nel disco è stata inserita una versione diversa, con un mix e una linea vocale differenti. È un brano che fa da ponte tra i nostri vecchi lavori e il futuro. – Siete ottimisti riguardo il vostro futuro? In particolare ci siamo ispirati agli Osais e ai The Be- atles. Volevamo creare qualcosa di simile alle loro at- mosfere. Siamo ancora molto esaltati dall’uscita del nuovo al- bum. Penso che sia il momento più felice della nostra vita, una felicità diversa dal sito. Siamo veramente or- gogliosi di Proper Dose e amiamo suonarlo dal vivo. – Alcune persone tendono ancora a classificare la vostra musica come pop punk: vi sentite anco- ra a vostro agio con questa etichetta? Non più. Abbiamo passato cinque anni nella scena pop punk e ci siamo voluti dissociare. Io ho pensato che non sapevo se volevo continuare e lo stesso tutti gli altri. Proper Dose è diverso da quello che eravamo, e non vogliamo più essere definiti pop punk, perché non lo ascoltiamo più, anche se lo suonavamo un tempo. Non voglio guardare al passato e alterarmi, TBA | 23