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L'emergenza in Italia
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Il grande cuore del Sud: la Campania mette a disposizione posti letto per i malati della Lombardia
Provenzano assicura:
le risorse non arriveranno dal meridione
Rispetto alla risorse che verranno stanziate per affrontare l'emergenza economica causata dal coronavirus "non possono essere distratte risorse che sono destinate e vincolate al Sud. Su questo da parte del mio ministero c'e' l'assoluta garanzia". A dirlo e' stato il ministro per il Sud e la coesione territoriale, Giuseppe Provenzano, in audizione in commissione Trasporti della Camera sullo schema di aggiornamento del contratto di programma-Parte investimenti tra Mit e Rfi.
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Altro che spirito anti-nordista. La solidarietà meridionale prevale su tutto. Nonostante i tanti tagli che negli ultimi anni tutti i governi, indifferentemente dal colore politico, hanno fatto cadere sul Sud. E, invece, eccola la risposta migliore in nome dell’unità. La sanità regionale ha messo a disposizione venti posti letto a favore dei pazienti lombardi, per aiutare le situazioni più gravi. Un modo per venire incontro alle esigenze della sanità settentrionale di fronte all’impennata dei contagi. Una risposta in linea con lo striscione esposto sabato scorso al San Paolo, in nome dell’Unità nazionale e diametralmente opposto ai cori razzisti che erano risuonati appena pochi giorni prima nello stadio di Brescia. L’annuncio dei venti posti è arrivato ieri dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dopo un incontro con i responsabili della sanità campana. Nel corso della riunione è stata verificata la disponibilità di posti letto nei reparti di Terapia Intensiva ordinaria al netto delle esigenze di cura dei pazienti campani e tenendo conto della possibilità che anche in Campania possano essere necessari posti di degenza per la possibile evoluzione del problema coronavirus.
"La Campania, rispondendo alla sollecitazione del ministero della Salute – si legge nel comunicato diffuso dalla Regione – metterà a disposizione come atto di solidarietà nei confronti della Lombardia 20 posti letto al fine di decongestionare gli ospedali lombardi. Inoltre si mette a disposizione una struttura residenziale per i familiari eventualmente impegnati ad accompagnare i pazienti". "Consideriamo questo – ha aggiunto il presidente De Luca – un atto doveroso di solidarietà e responsabilità nazionale".
Attualmente in Campania i casi di coronavirus sono 22, compresi gli ultimi cinque dei tamponi positivi registrati nelle scorse ore all'ospedale Cotugno di Napoli e per i quali è attesa la conferma da parte dell'Iss. I sindaci di Cesa e di Aversa hanno diffuso un appello a rivolgersi al proprio medico a chiunque si trovasse nella discoteca Magazzini Fermi di Aversa lo scorso 22 febbraio: a quella serata aveva partecipato anche il 30enne di Cesa risultato positivo.
Resta il fatto che la sanità del Sud non è affatto pronta a fronteggiare un’eventuale emergenza. Proprio ieri, secondo il Fatto Quotidiano, dieci anni di tagli ai posti letto e di blocco delle assunzioni imposto dai piani di rientro dai deficit stabiliti dal Mef hanno lasciato nei sistemi sanitari del Sud cicatrici profonde. “Ora siamo al paradosso - ammette Carlo Palermo, segretarionazionale dell’Anaao, sindacato dei medici –. Ci diciamo: meno male che l’epidemia si è sviluppata prevalentemente al Nord. Dobbiamo impedire che venga sfondata la linea di resistenza del sistema sanitario del Mezzogiorno”. Campania, Calabria, Sicilia, Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna. Regioni in forte sofferenza. Solo il Molise e la Basilicata superano la soglia, già bassa, dei tre posti letto ogni mille abitanti; le altre si fermano poco dopo il due. Tutte sono alle prese da tempo con una carenza atavica di medici e infermieri: la diffusione del coronavirus, qui, potrebbe avere un impatto tale da mandare in tilt il sistema.
Terapia Intensiva ordinaria al netto delle esigenze di cura dei pazienti campani e tenendo conto della possibilità che anche in Campania possano essere necessari posti di degenza per la possibile evoluzione del problema coronavirus.
"La Campania, rispondendo alla sollecitazione del ministero della Salute – si legge nel comunicato diffuso dalla Regione – metterà a disposizione come atto di solidarietà nei confronti della Lombardia 20 posti letto al fine di decongestionare gli ospedali lombardi. Inoltre si mette a disposizione una struttura residenziale per i familiari eventualmente impegnati ad accompagnare i pazienti". "Consideriamo questo – ha aggiunto il presidente De Luca – un atto doveroso di solidarietà e responsabilità nazionale".
Attualmente in Campania i casi di coronavirus sono 22, compresi gli ultimi cinque dei tamponi positivi registrati nelle scorse ore all'ospedale Cotugno di Napoli e per i quali è attesa la conferma da parte dell'Iss.
Resta il fatto che la sanità del Sud non è affatto pronta a fronteggiare un’eventuale emergenza. Proprio ieri, secondo il Fatto Quotidiano, dieci anni di tagli ai posti letto e di blocco delle assunzioni imposto dai piani di rientro dai deficit stabiliti dal Mef hanno lasciato nei sistemi sanitari del Sud cicatrici profonde. “Ora siamo al paradosso - ammette Carlo Palermo, segretarionazionale dell’Anaao, sindacato dei medici –. Ci diciamo: meno male che l’epidemia si è sviluppata prevalentemente al Nord. Dobbiamo impedire che venga sfondata la linea di resistenza del sistema sanitario del Mezzogiorno”. Campania, Calabria, Sicilia, Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna. Regioni in forte sofferenza. Solo il Molise e la Basilicata superano la soglia, già bassa, dei tre posti letto ogni mille abitanti; le altre si fermano poco dopo il due. Tutte sono alle prese da tempo con una carenza atavica di medici e infermieri: la diffusione del coronavirus, qui, potrebbe avere un impatto tale da mandare in tilt il sistema.