SudOnLine 20 marzo 2020 | Page 9

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Pubblica amministrazione, scatta

lo smart working obbligatorio

Lo prevede il decreto "cura Italia" approvato dal Consiglio dei ministri. Accolte le direttive della ministra Fabiana Dadone. "Diventa la forma ordinaria di lavoro"

Nel decreto «Cura Italia», hanno trovato forma normativa anche alcuni principi finora previsti nelle recenti circolare della Funzione pubblica sul lavoro agile nella p.a. «Le abbiamo inserite nel decreto per rafforzare il vincolo nei confronti delle amministrazioni», ha spiegato il ministro Fabiana Dadone. Viene quindi messo nero su bianco che fino alla fine dell emergenza Coronavirus, lo smart working diventa la forma ordinaria di svolgimento della prestazione nelle pubbliche amministrazioni. Negli uffici pubblici le presenze saranno limitate esclusivamente alle attività indifferibili e che non si possono svolgere da remoto. Qualora non sia possibile ricorrere al lavoro agile, le amministrazioni utilizzeranno gli strumenti delle ferie pregresse, del congedo, della banca ore, della rotazione e di altri istituti analoghi. Esaurite eventualmente tali opzioni, i datori di lavoro pubblici potranno esentare il lavoratore dal servizio che però risulterà ugualmente prestato con tutte le prerogative di retribuzione e contribuzione, esclusa solo l indennità sostitutiva di mensa se prevista.

Viene inoltre prevista la sospensione per due mesi di tutte le prove dei concorsi pubblici, con l eccezione di quelli in cui la valutazione dei candidati sia effettuata solo sulla base del curriculum o in modalità telematica. Saranno portate a termine le procedure per le quali siano già state ultimate le valutazioni dei candidati. «Aiutiamo la p.a. ad affrontare al meglio questo difficile momento», ha proseguito il ministro.

Acquisto di dotazioni informatiche Per agevolare il più possibile il lavoro agile nella p.a., il decreto legge «Cura Italia» semplifica le procedure di acquisto di personal computer e tablet consentendo alle amministrazioni aggiudicatrici di derogare al codice appalti (fatte salve per le norme penali e antimafia). Le assegnazioni avverranno tramite procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando di gara.

Le amministrazioni potranno stipulare immediatamente il contratto con i vincitori della gara, dopo aver acquisito dalle imprese l autocertificazione dei requisiti antimafia. Forze armate Il decreto «Cura Italia» consente ai dirigenti delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, sulla base di specifiche disposizioni impartite dalle amministrazioni competenti e per ragioni comunque riconducibili all emergenza Coronavirus, di dispensare temporaneamente dalla presenza in servizio il relativo personale.

Come spiega la relazione d accompagnamento al decreto legge, «si tratta di una disposizione volta a consentire l impiego flessibile delle risorse umane in ragione delle necessità connesse all attuale situazione emergenziale». In tal modo viene fornita la possibilità di una programmazione di tipo «eccezionale» dei turni di lavoro del personale, «consentendo anche di far fronte ad eventuali situazioni non prevedibili di gravi carenze di organico negli uffici, connesse alla diffusione del contagio». © Riproduzione riservata

"Nella lotta al coronavirus la stampa e' un bene pubblico fondamentale per la nostra democrazia". Lo afferma il sottosegretario con delega all'Editoria Andrea Martella in un'intervista al Corriere della Sera, nella quale spiega anche che questa emergenza "ci dice che per curarsi servono i medici e per informarsi bisogna affidarsi ai professionisti dell'informazione, un settore centrale nella lotta al virus e un antidoto contro le fake news". L'emergenza Covid19 ha anche riportato al centro la funzione delle edicole, a proposito delle quali il sottosegretario dichiara che sono "un servizio essenziale" e che "devono restare aperte". Martella aggiunge: "Il tax credit per edicole e imprese distributrici passa da 2.000 a 4.000 euro all'anno e serve anche a consentire la consegna del giornale a domicilio agli anziani e ai cittadini che restano a casa". Ma il sottosegretario si augura anche che "in sede parlamentare il decreto possa essere migliorato, o che in un futuro provvedimento siano inserite altre misure per il settore editoriale" mentre - dichiara anche - "abbiamo previsto l'accesso a un credito di imposta pari al 30% degli investimenti pubblicitari effettuati nel 2020 su quotidiani, testate online e tv locali. E c'e' un intervento per tutelare il lavoro dei giornalisti free lance a basso reddito, come per i lavoratori autonomi e le partite Iva". Alla domanda del quotidiano su che fine abbia fatto invece la proposta sull'obbligo di pubblicare sui giornali di carta la pubblicita' degli avvisi legali, la risposta del sottosegretario all'Editoria e' che "c'e' stato lo stop tecnico del ministero della Giustizia, competente in materia".

Martella: la stampa è fondamentale

contro le fake news sul virus

L'emergenza nel mondo