L’emergenza Coronavirus ha portato ad un’esplosione improvvisa della domanda di dispositivi di protezione individuale a livello globale, che supera l’attuale capacità produttiva di tutto il comparto. Consci della responsabilità e dell’importanza di assicurare una protezione il più possibile diffusa, fin dall’esordio dell’epidemia 3M - leader al mondo dei dispositivi di protezione individuale tra cui respiratori, tute, occhiali e cuffie - ha potenziato al massimo la produzione in ogni stabilimento nel mondo, permettendo di raddoppiare la capacità produttiva globale e raggiungere la quota di 1,1 miliardi di mascherine N95 all’anno, ovvero quasi 100 milioni di pezzi al mese. 3M ha inoltre accelerato gli investimenti per espandere ancora di più la propria capacità globale, che prevede di poter raddoppiare entro i prossimi 12 mesi, arrivando a produrre quasi 2 miliardi di mascherine. Al fine di fornire una risposta ancora più rapida all’emergenza e contribuire a soddisfare la crescente domanda di dispositivi di protezione individuale, 3M ha anche stretto una partnership con Ford Motor, volta ad aumentare la produzione di respiratori elettroventilati 3M. Questi apparecchi, studiati per proteggere le vie respiratorie dei lavoratori, compresi quelli del settore sanitario, utilizzano un sistema a batteria montato in vita che eroga aria filtrata a un apposito cappuccio o casco. Oltre al potenziamento della produzione, 3M sta facendo il massimo per garantire la distribuzione del prodotto dando prioritariamente supporto al settore sanitario. In Italia, come previsto dalle disposizioni governative nel nostro Paese, gli ordini di acquisto della Protezione Civile hanno al momento la priorità rispetto ad ogni altra richiesta per la distribuzione. Gli sforzi che l’azienda sta mettendo in essere fin dagli esordi dell’epidemia in Italia hanno permesso di soddisfare, al massimo delle proprie capacità, importanti richieste di ospedali, Protezione Civile ed enti impegnati nei servizi essenziali. E 3M conta di continuare così, grazie anche alle ulteriori spedizioni previste per le prossime settimane. 3M tiene anche a precisare di aver mantenuto le politiche commerciali alla situazione pre-Coronavirus ed aver lasciato invariati i prezzi dei prodotti a livello mondiale. Non vendendo prodotti direttamente al consumo, non è però possibile controllare tutti i prezzi di rivendita sul mercato. Purtroppo, con l’evolvere della crisi, si sta assistendo ad un considerevole aumento delle contraffazioni e delle frodi che riguardano molti prodotti 3M. L’azienda consiglia per questo di acquistare solo presso rivenditori 3M autorizzati, per essere certi dell’autenticità dei prodotti. E anche di utilizzare le mascherine seguendo le istruzioni, sia come tipo che come modalità d’uso, per garantirne la massima efficacia di protezione a chi serve e quando serve. L’impegno di 3M è al fianco della comunità, sempre e più che mai in un frangente come questo che chiama tutti all’assunzione di impegno e responsabilità straordinari. A chi in questi giorni sta facendo con passione ed abnegazione il proprio lavoro va il grazie di 3M e il suo massimo supporto possibile. 3M non può che far proprio l’appello a rispettare le indicazioni che le Autorità sanitarie e le Istituzioni stanno dando per proteggere se stessi e gli altri.
I SOLDI
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L'allarme dell'organizzazione mondiale
del lavoro: 25 milioni di disoccupati
Sulle ripercussioni economiche del Covid-19 fa discutere oggi il rapporto dell’Organizzazione mondiale del Lavoro (che riunisce i governi, i sindacati e le organizzazioni degli industriali di 187 Paesi), in cui si afferma che la pandemia rischia di provocare la perdita di 25 milioni di posti di lavoro, andando ad aggravare un settore dove nel 2019 già si contavano 188 milioni di disoccupati nel mondo. Un numero superiore a quello che si verificò dopo la crisi economica del 2008 e che comportò una crescita dei disoccupati mondiali di 22 milioni di unità. “I comparti più toccati saranno il turismo, i trasporti ma anche l’industria dell’automobile”, dice Guy Ryder, direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. “Sarà un crash-test di proporzioni inquietanti, ben peggiore di quello del 2008”. E saranno le economie occidentali quelle più funestate dalla crisi, con una perdita di guadagni che si prevede sfiorerà i 3100 miliardi di euro entro la fine del 2020. Questa pauperizzazione generalizzata si tradurrà su un’importante diminuzione di consumi e servizi, che a sua volta impatterà sulle imprese e sulle economie nazionali.
E 3M raddoppia
la produzione