Una decisa svolta negli studi si ha però con il Colombo, autore dell’ancor validissimo volume sulla vita e le opere di Gaudenzio (1881) dotato di tanti nuovi
ed importantissimi dati documentari. Egli si sofferma a trattare del Calvario
soprattutto a proposito dei problemi di datazione, di identificazione dei personaggi raffigurati secondo il Fassola ed il Bordiga e confutandone alcune, oltre ad
esporre varie osservazioni estetiche.
Del 94 è poi l’Ex Voto del Butler, che giunto a parlare della cappella, si sofferma sul Cristo in croce, in vari ragionamenti su altre statue, ora del tutto superati, ma s’interessa anche di vari altri particolari mai presi in considerazione,
come alcuni monogrammi da decifrare, per conchiudere che la “Cappella del
Crocifisso è il lavoro forse il più arditamente coraggioso che alcun artista abbia
mai intrapreso.
Segue nel 1904 la monografia inglese della Halsey, che ovviamente si sofferma
sulla cappella, ma è col volume del Galloni del 1914 che si scrivono nuove pagine
sull’argomento, particolarmente sui problemi della datazione, sulla precedenza
di esecuzione delle statue rispetto agli affreschi e sulla paternità gaudenziana
della parte architettonica, data come cosa scontata. Vengono poi le espressioni
illuminanti di Adolfo Venturi, i ripetuti e rigorosi studi di Anna Maria Brizio,
basilari ancora oggi, che iniziano nei suoi anni giovanili per giungere fino agli
anni più tardi della sua attività di studiosa.
Dopo le mostre memorabili del Gotico e Rinascimento in Piemonte, tenutasi
a Torino nel 1939 e 1’altra su Gaudenzio a Vercelli nel 1956, gli studi critici si
vanno sempre più ampliando ed approfondendo in un susseguirsi di pubblicazioni di alto livello, da quella di Marziano Bernardi sul Sacro Monte alla monografia del Viale, ai tanti ed appassionati studi del Mallè, raccolti poi nel volume
Incontri con Gaudenzio, al notissimo Gran teatro montano del Testori che ha
fatto testo con le sue pagine celebratissime, ardite e provocanti.
Del 67 è il mio Gaudenzio il Maestro in cui credo di aver per la prima volta
messo in evidenza il rapporto tra i fedeli riguardanti e la scena sacra che tutti li
avvolge e li rende compartecipi dell’azione.
Dell’84 à lo studio di Pierluigi De Vecchi Annotazioni sul Calvario del Sacro
Monte di Varallo, tutto dedicato a nuove indagini sulla cappella; vengono poi
gli scritti di grande respiro del Romano, sempre ricchi di nuove intuizioni, ad
iniziare dalla voce dedicata a Gaudenzio nel Dizionario Biografico degli italiani.
Si sussegue quindi un numero sempre più abbondante di pubblicazioni sui
Sacri Monti, ora di alto livello ed acutezza d’indagine, ora di carattere più giornalistico e divulgativo. Ma non è qui possibile non solo darne un’idea, ma anche
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Cappella - 38