SPECIALE PLASTICHE E AMBIENTE_2982022001 | Page 14

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ECONOMIA / GREEN ECONOMY E PLASTICHE : DIAMO I NUMERI
FIGURA 1 CONSUMI MONDIALI DI PLASTICA : 2002 – 2021
450
FIGURA 2
RIFIUTI DI PLASTICA GE- NERATI NEL MONDO PER PAESE ( IN %): ANNO 2021
Milione tonn
400 350 300 250 200 150 100
360 347 368 367 385
335
310 323
300 286
278 268
243 251
200 IMA %
( Incremento medio annuo percentuale )
2002 2021 :+ 3,5 Fonte : industria della plastica
50 -
TABELLA 1
2002 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 anni
RIFIUTI DI PLASTICA GENERATI NEL MONDO : ANNO 2021
Area geografica / paese
Ml tonn
India
26,3
Cina
25
USA
18
Unione Europea , di cui :
30
. Germania
6,7
. Regno Unito
6,6
. altri paesi
16,7
Giappone
4,9
Brasile
10,7
Indonesia
9,1
Russia
8,5
Messico
5,9
Sud Corea
2,3
Australia
1,5
Altri paesi
157,8
Totale mondo
300
Fonte : industria della plastica
Alcuni investimenti sostenibili prevedono che il capitale degli investitori venga utilizzato per un mondo più verde ; altri puntano a ottenere rendimenti finanziari investendo in aziende con molta probabilità di conseguire ottimi risultati in un ’ economia a basse emissioni di carbonio , oppure riducendo l ’ esposizione ai rischi legati al cambiamento climatico . Ora la plastica proviene dal petrolio ; circa il 4 – 5 % del petrolio viene usato per produrre plastica . Ciò in teoria porterebbe alla conclusione che la parola plastica non si concilia con la green economy e con gli investimenti sostenibili . Eppure il consumo di plastica nel mondo è in continua progressiva crescita ; da un consumo di circa 1,5 milioni di tonnellate nel 1950 si è passati a circa 200 milioni di tonnellate nel 2002 , con un tasso di crescita del 9,9 % medio annuo ; poi si è avuto un notevole rallentamento , ma pur sempre una crescita anche negli ultimi 20 anni ( vedi figura 1 ). Non solo , ma si prevede che anche in futuro la plastica continui ad essere usata : si stima che entro il 2050 l ’ industria della plastica sarà responsabile del 20 % del consumo mondiale di petrolio , contro l ’ attuale 4 – 5 %. Indubbiamente il cattivo utilizzo della plastica può produrre dei danni . Per esempio , se non si prendono i dovuti rimedi , si stima che nel 2030 si arriverà ad avere ogni anno 53 milioni di tonnellate di plastica nel mare e negli oceani ; a tale data si vedrà sestuplicata la plastica riversata nei mari ogni anno . Si stima che l ’ 80 % dei rifiuti di plastica che si trovano nei mari e negli oceani vengano dai fiumi che li trascinano nel mare : l ’ altro 20 % è prodotto dalle imbarcazioni . Una volta nel mare , i rifiuti di plastica vengono degradati dalla luce del sole , dalle onde e dal vento , dando luogo alla formazione di piccole particelle , le cosiddette microplastiche , che si trovano in ogni angolo del pianeta . Si stima che tra i 15 e i 50 trilioni di microparticelle di plastica galleggino sulla superficie degli oceani . Le particelle diffuse per il mondo vengono spesso ingerite dagli animali : i pesci nel mare e gli animali terresti sulla terraferma : bovini , elefanti , iene , zebre , e altre numerose specie di animali . Questa ingestione ovviamente danneggia la salute dell ’ animale , in alcuni casi provocandone addirittura la morte . A questo proposito , ad esempio , nel porto di Baltimora ( Maryland ), è stato installato un intercettore di immondizie ; questo si è rivelato utile per catturare grossi pezzi di plastica , ma le microplastiche sono praticamente impossibili da catturare . Secondo il Centre for International Environmental Law , le emissioni annuali di CO2 derivanti dalla produzione e combustione della plastica passeranno dall ’ attuale 1 miliardo di tonnellate / anno a poco meno di 3 miliardi di tonnellate / anno nel 2050 .
Le iniziative delle aziende
Tutto quanto detto però non significa che la plastica debba scomparire ; si tratta infatti di un materiale irrinunciabile in tutti i settori di applicazione , date le sue caratteristiche . Un settore di impiego fondamentale della plastica è l ’ imballaggio . Poiché un prodotto possa arrivare in buone condizioni al consumatore , un buon imballaggio è fondamentale : deve proteggere in maniera ottimale il prodotto che contiene . Tra i materiali più utilizzati c ’ è in assoluto la plastica che mantiene sempre un ruolo primario e fondamentale negli imballaggi . Ciò è dovuto al fatto che la plastica , rispetto ai materiali alternativi ( carta , cartone , vetro , metallo ) presenta numerosi vantaggi :
• la plastica è un materiale leggero : rispetto ad altri materiali alternativi gli imballaggi in plastica facilitano il trasporto su lunghe distanze . Ciò consente ai consumatori un facile accesso ad una vasta gamma di prodotti , anche non prodotti localmente : si favorisce in tal mondo l ’ interscambio commerciale internazionale ;
• la plastica garantisce sicurezza e igiene al prodotto contenuto : l ’ alimento viene protetto da umidità , gas , microrganismi , effetti di luce , altri tipi di inquinamento ;
• la plastica è un materiale molto resistente , di gran lunga più resistente di carta , cartone e vetro : quest ’ ultimo è un materiale particolarmente fragile , mentre le confezioni in cartone , in fase di trasporto e maneggiamento , possono ammaccarsi . Per contro la plastica regge molto bene ad urti e maneggiamenti ;
• infine , la plastica può essere facilmente riciclata : e questo è un punto particolarmente delicato , data l ’ enorme quantità di rifiuti di plastica che si producono in un anno nel mondo : circa 300 milioni di tonnellate . India e Cina sono in assoluto i paesi che generano più rifiuti ( vedi tabella 1 ).
In termini di rifiuti di plastica generati pro capite il primo paese in classifica risulta il Regno Unito , seguito dalla Germania ( vedi tabella 2 ); ciò è dovuto al fatto che in questi paesi anche i consumi pro capite di plastica sono particolarmente elevati . Purtroppo , a tutt ’ oggi il tasso di riciclo della plastica nel mondo è ancora molto basso : di circa il 10 %. L ’ Unione Europea
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