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4green ATTUALITÀ / PACKAGING
Packaging Europe) ha consentito di organizzare un evento unico di aggiornamento e networking interno alla filiera. Durante la presentazione alla stampa, hanno ribadito l’ importanza dell’ occasione i chair Alberto Palaveri( presidente di Giflex), la professoressa Loredana Incarnato( Università di Salerno) e il professor Giuseppe Mensitieri( presidente CRdC, Università Federico II). Novità del 2025, una tavola rotonda che ha riunito tutti gli attori della filiera, dai produttori di materie prime ai produttori di imballaggi, alle associazioni, fino agli esperti di regolamentazione, per un confronto aperto sul futuro nel settore.“ Questo”, ha ricordato Palaveri,“ è un evento abbastanza speciale. Giflex, grazie in particolare a Italo Vailati che è qua come segretario generale, ha creduto nella possibilità di far incontrare mondi che a volte, purtroppo, vivono in realtà un po’ parallele. L’ esigenza di innovazione, di risposta del packaging al mercato e alle istituzioni ci chiede cambiamenti importanti. Il cammino fatto negli anni precedenti è utile alla qualità del convegno, che tratta temi di ricerca ma anche di attualità, nei radar delle aziende consumatrici e dei brand owner, che rappresentano l’ intera filiera. Abbiamo reso partecipe l’ associazione europea, perché ha un ruolo per la parte della sostenibilità”.
No al greenwashing
Per Giflex va evitato l’ effetto“ greenwashing”, supportando le aziende nel definire strategie di packaging sostenibile con passi concreti in termini di decarbonizzazione e analisi dell’ LCA( Life Cycle Assessment). Occorrono poi regolamentazioni chiare per dichiarare gli obiettivi a medio e lungo termine, con misurazioni annuali sui miglioramenti dei prodotti immessi sul mercato e dei processi scelti.“ L’ LCA è un sistema complesso ancora migliorabile, perché può dare risultati diversi a seconda delle banche dati utilizzate. È importante che università, associazioni e aziende comincino a parlarsi affinché queste ultime sfruttino questo strumento per migliorare le performance. Dobbiamo essere competitivi in termini di prezzo, di capacità di servizio, ma con le nuove sfide che il PPWR ci imporrà, a partire dai monomateriali, dovremo diventare sempre più circolari. Qualcosa dovremo inventarci: non basta ripetere all’ infinito e migliorare l’ efficienza dei processi, per cui speriamo in qualche chimica nuova che ci aiuti in termini di barriera, in processi sempre più puliti che costino meno e siano meno impattanti sull’ ambiente. Tutti temi in agenda”. L’ importanza della formazione è stata sottolineata da Incarnato: le tematiche vanno dai nuovi materiali ai nuovi sistemi biodegradabili, quindi anche miscele, strutture multistrato, nuovi metodi di riciclo per i polimeri di tipo sintetico, nuove tecnologie. Tutto ciò si può affrontare solo con una preparazione di base che non si trova attualmente nell’ università perché molti argomenti non vengono affrontati in maniera approfondita.
Il convegno API è stato organizzato dall’ Università degli Studi di Salerno( Dipartimento di Ingegneria Industriale) e dall’ Università degli Studi di Napoli Federico II( Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale) con la collaborazione di Giflex
Alberto Palaveri, presidente di Giflex
Loredana Incarnato, Università di Salerno
Un master su materiali e tecnologie sostenibili
A Salerno è stato costituito un master proprio su materiali e tecnologie sostenibili per il packaging in stretto contatto con aziende del settore creando dei percorsi che siano di interesse per loro, supportati dalla formazione universitaria: uno step fondamentale per far conoscere al mondo industriale quali sono le possibilità che l’ università può offrire in termini di ricerca e innovazione e, viceversa, quali sono i bisogni del mercato.“ È necessario collaborare con un approccio multidisciplinare perché per affrontare tutte le problematiche collegate alla sostenibilità occorrono diverse discipline: la chimica, l’ ingegneria, la biologia … Le trasformazioni sono tante dai materiali ai processi e il convegno presenta risultati molto interessanti sull’ utilizzo di materiali biodegradabili, in particolare con strutture multistrato capaci di coniugare le singole proprietà dei polimeri biodegradabili per garantire la funzionalità dell’ imballaggio”. L’ obiettivo è un imballaggio sostenibile ma che garantisca la funzionalità, la sicurezza e l’ efficienza. Non esiste una soluzione unica, l’ imballaggio perfetto non esiste: dipende ad esempio dall’ accoppiamento con l’ alimento contenuto. Occorre utilizzare le diverse strategie, colmare le deficienze dei materiali biodegradabili e tenere conto delle alternative alla plastica, come la carta con altri problemi nel riciclo a causa del coating.“ Presentiamo soluzioni in monomateriali indispensabili per aumentare la percentuale di riciclo: l’ esempio da seguire sono le bottiglie di PET. Una sessione è poi dedicata alle regolamentazioni presenti e future. Nel settore dell’ imballaggio ci sono tanti convegni ma solo noi abbiamo la metà degli iscritti che proviene dal mondo industriale e la metà dal mondo universitario”.
Giuseppe Mensitieri, presidente CRdC, Università Federico II di Napoli
Interazione università- industria
Il supporto di Giflex è stato accompagnato dalla focalizzazione sulla sostenibilità e dalla ricerca dell’ interazione tra università e industria. Lo ha sottolineato Mensitieri, che appartenendo a una famiglia di imprenditori nel packaging e nell’ imballaggio flessibile ha sempre lavorato nell’ ambito dell’ ingegneria chimica dei materiali in produzione con l’ obiettivo di un ritorno industriale importante:“ A Napoli il progetto universitario Safe and Sustainable by Design univa ai punti fermi della sicurezza e della sostenibilità di prodotti e processi il ruolo centrale del design: non bisogna intervenire ex post ma effettuare dall’ inizio la progettazione di un imballaggio sicuro e a basso impatto ambientale. Un progetto ad ampio spettro perché impatta sulle proprietà, sui materiali, sui processi e sulla supply chain, che pur essendo importante a volte limita questi sviluppi. Solo lavorando ex ante si affrontano i problemi”. Il tutto tenendo conto che i numeri della produzione di imballaggi crescono in maniera incredibile e si sono raggiunti i 180 kg pro capite all’ anno di materiali prodotti( soprattutto plastiche):“ La panoramica della situazione attuale che offriamo nell’ ambito dello specifico comparto industriale della sicurezza e della sostenibilità rappresenta un passo in avanti importante”. Al termine, Palaveri ha ricordato che il 2025 è un anno speciale per Giflex: i festeggiamenti per i 40 anni dalla fondazione si celebrano il 29 maggio presso Rho Fiera Milano in concomitanza con Ipack Ima.
30 I MAGGIO 2025 I PLAST4GREEN