SMART LAND SUD EST MILANO SMART LAND SUD EST MILANO - FASE 1 | Page 98
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Per avvicinarsi a questa
rivoluzione bisogna modificare
il proprio modo di pensare e
acquisire una visione di futuro
a medio e lungo termine.
Città Metropolitana si è dedicata
all’analisi e allo studio del
territorio cercando di risalire
a tutti quegli elementi oggettivi
infrastrutturali che lo possono
rendere sensibile
Smart Land Sud Est Milano - Fase 1
dificare il proprio modo di pen-
sare e acquisire una visione di
futuro a medio e lungo termine.”
Città Metropolitana si è quindi
dedicata all’analisi e allo studio
del territorio cercando di risalire
a tutti quegli elementi oggettivi
infrastrutturali che lo possono
rendere sensibile e la principa-
le idea che è emersa è quella
di creare una rete in fibra ottica
– vettore digitale fondamentale
e di straordinaria importanza
– sfruttando ciò che già esiste
sul territorio ovvero le reti infra-
strutturali come, ad esempio,
quelle fognarie. “Aprendoci alla
condivisione con enti di ricerca
siamo riusciti, senza accedere a
nuovi investimenti, a valorizzare
quello che è il nostro know how,
condividendolo con le altre re-
altà, ma soprattutto utilizzando
gli istituti finanziari che il project
financial ci concede”.
L’obiettivo di Città Metropo-
litana diventa, così, quello di
creare un brand del territorio,
rendendolo appetibile verso gli
investitori esterni e verso la Co-
munità europea. In tal senso,
oltre alla fibra ottica, un altro
importante passaggio per rag-
giungere il sopra citato obiettivo
è la realizzazione di un campus
digitale scolastico: un’idea pen-
sata per i più giovani, per colle-
gare tutte le scuole in un unico
campus attraverso la fibra otti-
ca. Un piano di lavoro che porta
a creare, al suo interno, progetti
condivisi tra le varie scuole, in
particolar modo quelle secon-
darie. Un progetto che si può
estendere anche ai vari Comu-
ni: “Li stiamo collegando – spie-
ga Massari – con un protocollo
di intesa sulla fibra ottica, senza
sovrapposizioni, nemmeno di
investimenti, rispetto a quanto
già si sta facendo con il piano
BUL (banda ultra larga), bensì
cercando un coordinamento tra
i due progetti”.
Sempre in tema di collegamen-
to tra i vari istituti scolastici è da
sottolineare come questo me-
todo sia stato utilizzato anche
per poter collegare i principali
centri di ricerca europei come
il CERN, il Politecnico di Mila-
no e altre prestigiose università
come Harvard, insomma tutti
quegli istituti che possono rap-
presentare un valore aggiunto
per una visione che non sia me-
ramente settoriale, ma di coo-
perazione. “Oggi, quello che
emerge nel compimento di que-
ste attività e di queste azioni –
spiega il responsabile IT di Città
Metropolitana – è la necessità
di procedere a “T” con la linea
orizzontale legata alla condivi-
sione di tutte le risorse e quella
verticale alla specializzazione;
se viene meno questa doppia
visione risulta complesso creare