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Smart Land Sud Est Milano - Fase 1
st’area attrattiva da diversi punti
di vista”.
E con gli altri Comuni, come in-
tendete rapportarvi?
“Il prossimo passo, dopo aver
consolidato il progetto e messo a
punto alcuni aspetti organizzativi,
è aprire agli altri Comuni dell’area.
E credo che non sarà un compi-
to difficile. Dipende anche da noi:
dalla nostra capacità di rendere
smart l’idea messa a punto”.
Per Checchi i temi attorno a cui
mettere in campo dei progetti
vanno oltre i macro obiettivi del
protocollo.
“I cinque corridoi tematici, come
sono stati chiamati, sono ovvia-
mente da perseguire, perché si
collocano all’interno delle linee
di finanziamento dei progetti eu-
ropei. All’interno di queste ma-
cro questioni mi piace ricordare
alcune nostre idee messe a pun-
to per rendere attrattiva la nostra
zona. Penso ai percorsi legati
alle presenze storico-architetto-
niche delle abbazie e delle di-
more storiche, alla presenza dei
corsi d’acqua frutto delle opere
dei monaci cistercensi, all’esi-
stenza di poli sanitari pubblici
e privati, alla necessità di un si-
stema di trasporto pubblico in-
novativo e, infine, al ruolo e allo
sviluppo delle funzioni terziarie,
tema molto sentito nel mio Co-
mune per ovvi motivi”.
Già, i privati. Come si qualifi-
ca, nel protocollo che avete
sottoscritto, questo tipo di
rapporto?
“Si tratta di un aspetto impor-
tante, direi decisivo, rispetto alle
sorti di questa nostra iniziativa.
Nel Sud Est milanese possiamo
vantare presenze significative:
oltre a Eni e Saipem, abbiamo,
sempre a San Donato, Metro e
Bmw, Mapei a Mediglia e nu-
merose altre imprese di medie
dimensioni e importanza sparse
tra l’asse della Paullese e quel-
lo dell’Emilia. Credo - e lo dico
per esperienza personale - che
nei confronti del mondo delle
imprese dovremmo assume-
re un atteggiamento differente
rispetto a quello storicamente
consolidato. Chiedere cioè al
mondo della produzione ciò che
effettivamente serve loro per mi-
gliorare l’appetibilità del nostro
territorio”.
In tutto questo, l’associazio-
ne dei Comuni, l’Anci, cosa ne
pensa di questa vostra inizia-
tiva?
“Su questi temi, Anci Lombardia
c’è. A tal punto che di recente
con la Regione ha sottoscrit-
to un documento per finanzia-
re progetti pilota sul tema della
Smart Land. Come si vede, non
siamo i soli ad aver scommesso
su questo asse strategico”.