SMART LAND SUD EST MILANO SMART LAND SUD EST MILANO - FASE 1 | Page 65
La formalizzazione del progetto
di una regia territoriale può gene-
rare ulteriori problemi in aggiunta
a quelli oggi esistenti. Il futuro,
insomma, dipende da noi”.
Il documento che avete sotto-
scritto prevede anche forme
di collaborazione con soggetti
privati. Come valutate questo
tema?
“Il rapporto con i soggetti impren-
ditoriali privati è un tema centrale
di questo progetto, che è stato
65
presente nelle nostre iniziative,
a partire da quella iniziale, del
maggio del 2016, dove abbiamo
ospitato attorno a un tavolo le di-
verse realtà produttive del territo-
rio: Cap Holding, a2a, una Esco,
gli agricoltori della zona. Per non
parlare poi di aziende come Eni
e Mapei, la cui importanza su-
pera i confini nazionali e con le
quali, comunque, il Sud Est nel
suo complesso è chiamato a fare
i conti”.
SMART LAND PER NOI È UNA CONFERMA
Andrea Checchi, 55 anni, geo-
logo, è in carica dall’estate del
2012. È anche il presidente
dell’assemblea dei sindaci del
Parco Agricolo Sud Milano. Per il
suo Comune, che dagli anni Cin-
quanta ospita la sede dell’Eni e
che ha quindi consuetudine con
i temi del territorio e dell’innova-
zione, sentir parlare di smart land
non è stata una novità.
“É proprio così. Quando il sindaco
di Paullo ci ha chiamati per avvia-
re il progetto della Smart Land del
Sud Est, devo dire che non ci ha
trovati impreparati. Già nei nostri
documenti ufficiali, in particolare
nelle nostre proposte per la re-
dazione del Piano Strategico del-
la Città Metropolitana di Milano,
avevamo avanzato questa idea
di sviluppo territoriale, questa
possibile vocazione per il Sud Est
Milano. Ciò che ci premeva allora
affermare era una visione genera-
le di territorio, uno sguardo ampio
della nostra zona”.
Un’idea, quella immaginata dal
Comune di San Donato legata
a una strategia territoriale, non
tanto usuale nell’area milanese,
se si escludono gli esempi del
nord Milano, della Martesana e
del Rhodense…
“É vero, tra i Comuni della no-
stra zona non c’è consuetudine
a lavorare attorno ai temi delle
sviluppo territoriale, a differenza
di quanto avviene da altri parti.
Il lavoro che negli anni scorsi il
mio Comune ha fatto e ciò che
stiamo per fare con Paullo e
Melegnano è invece il tentativo
di offrire una visione di futuro
e, al contempo, rendere que-
Per Andrea Checchi i Comuni
della zona devono iniziare a
dialogare, lavorare assieme e
immaginare il loro futuro. E
deve cambiare l’atteggiamento
nei confronti del mondo delle
imprese. Solo così questa
area può diventare realmente
attrattiva