editoriale
CASA , PANDEMIA E GENERAZIONI
Olga Munini
Complici la pandemia e la forzata permanenza tra le mura domestiche , la dad e lo smartworking , le riunioni in teams e le lezioni di ginnastica su zoom , nei mesi scorsi non si faceva altro che parlare di rivoluzione dell ’ ambiente domestico . Ma a ben guardare sarà necessario attendere ancora parecchio prima che la casa muti così profondamente come si pensava . Sicuramente l ’ attenzione nei confronti delle abitazioni è alta ed è generalizzata la voglia di ristrutturare , spinta ancora dagli incentivi . Una recente indagine condotta da Houzz & Home lo conferma ; secondo i dati divulgati più di un proprietario di casa su cinque ha ristrutturato la propria abitazione nel 2021 . L ’ attività di ristrutturazione continua anche nel 2022 , con quasi un terzo dei proprietari di casa che prevede interventi di rinnovo , e oltre due quinti che dichiara di aver pianificato un cambio d ’ arredo . Nel 2021 gli investimenti negli ambienti interni sono rimasti la priorità per quasi quattro proprietari di case in ristrutturazione su cinque . Tra gli ambienti interni che hanno registrato l ’ aumento di popolarità più marcato rispetto all ’ anno precedente vi sono il living , l ’ ingresso , la sala da pranzo e la lavanderia . Il rinnovo della sicurezza domestica è aumentato di tre punti percentuali nell ’ ultimo anno . Tuttavia , non possiamo certo parlare di rivoluzione . Gli spazi domestici seppur rivisitati , resi più accoglienti e meglio suddivisi restano fondamentalmente gli stessi . La rivoluzione arriverà , ma quando avverrà un significativo cambio generazionale come raccontiamo nell ’ approfondimento di questo mese . Secondo Yuri Kazepov , docente all ’ Università di Urbino , le giovani e giovanissime generazioni vivono in uno stato di precarietà esistenziale . Le persone più giovani desiderano cose differenti , vogliono esplorare , crescere attraverso la contaminazione con culture differenti . La loro casa sarà un oggetto fisicamente stabile ma destinato ad accogliere permanenze transitorie eterogenee per culture ed etnie e dovrà quindi diventare estremamente flessibile e trasformabile . Quindi la trasformazione è in atto ma c ’ è ancora tempo per abituarsi alle nuove esigenze e ai clienti del futuro e il rivenditore può ancora concentrarsi sulle tendenze di forme e colori , oltre che di performance ovviamente . Ma resta comunque fondamentale avere un ’ idea di ciò che succederà .
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