SHINY MAGAZINE ITA 0 | Page 25

Ieri sera, dopo una lunga sfida online a Street Fighter X Tekken, ho visto il film 21, diretto da Robert Luketic e basato su una storia vera. La pellicola narra le gesta di Ben, studente prodigio del MIT, coinvolto dal suo professore Mickey Rosa in un club segreto di Black Jack. Scopo del gruppo di giovani e lucide menti è quello di arricchirsi rapidamente tramite la conta delle carte ed il rapido calcolo matematico delle probabilità di successo. esista ancora la possibilità di giocare veramente d’azzardo tramite Xbox Live e PlayStation Network. e business planetario è proprio la componente psicologica. Eliminata quella hai ammazzato il gioco. Il boom del gioco d’azzardo sul web ha contribuito ad allargare enormemente il potenziale bacino d’utenza alla quale potrebbero rivolgersi Microsoft e Sony. Eppure, nonostante i videogames strizzino sempre più spesso l’occhio al gioco d’azzardo, questo grande passo non si è ancora compiuto. L’empatia che si crea tra spettatore e protagonista è palpabile e concreta e mi ha indotto ad una particolare riflessione: se paragoniamo videogame e gioco d’azzardo notiamo che le peculiarità che li accomunano sono di gran lunga superiori ai punti che li separano! Sto parlando di competizione e adrenalina, di frustrazione davanti ad una sconfitta o euforia derivante da un inaspettato successo. Mi riferisco anche allo studio psicologico del proprio avversario e all’utile controllo delle proprie emozioni. E così, banalmente, mi sono domandato come mai non Di recente ho ripreso a giocare a Red D