vivo la mia vita più serenamente. Ho rivalutato la mia mancanza di talento nella scrittura: mi ha salvato la vita, dopotutto. E quel che è meglio, Megan è morta. Ma c’è una cosa
che ancora non capisco. Perché Megan sentiva il bisogno di
pubblicare le storie di cui si nutriva? Soprattutto l’ultima,
così esplicita, chiaramente elaborata da Paul mentre lei gli
risucchiava pian piano il talento. Ho cercato, così, alcune
spiegazioni. Forse, se davvero viveva fin dall’antichità, si era
semplicemente stancata della propria esistenza e desiderava essere scoperta e uccisa; forse, inconsciamente, si sentiva sola e provava il bisogno di raccontare a qualcuno la sua
storia. Oppure, come mi dico quando mi sento più cinico, era
costretta a farlo. Una semplice necessità biologica, come respirare, nutrirsi e defecare.
Oggi sono stato in libreria. Ho osservato a lungo la fila di
best seller della nostra vecchia casa editrice, ma non ho osato toccarli. Mi facevano ribrezzo.
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