vieni ripagato. Così è stato anche per me. Ma ora è diverso, e
sarei stata ridicola se ancora avessi perseguito questa visione, magari competendo sullo stesso terreno delle nuove band!
Andiamo! Il rock è chirurgia a cuore aperto! Devi offrirti per
come sei, anche se significa raccontare rughe e lacrime! Anzi,
il tempo ti rende interessante. Ed è solo allora che hai abbastanza ‘palle’ per raccontare l’equilibrio e la ‘gioiosa resa’ con
la stessa potenza eversiva con cui un tempo raccontavi la ribellione. Anzi, oggi la più efficace forma di eversione è una
faccia serena e senza interventi di bisturi. Questa oggi è una
vera dichiarazione di anarchia, altro che!
A tutto questo, quando sono tornata in studio, mancava però
ancora una metafora. Poi un giorno, mi capitò tra le mani, non
ricordo nemmeno io come, un raccontino anonimo. In pratica era la storia di una ragazza in fuga dal mondo, che aveva
subito maltrattamenti. Un giorno, per magia, si ritrova nelle
profondità del mare, vicino alla spiaggia dove si era rifugiata.
E in fondo al mare incontra un anemone magico. L’anemone
pare avesse il potere di riflettere a chi la trovasse la propria
vera anima. E dato che la ragazza non aveva mai smesso di
guardare oltre il proprio dolore e di dare il suo cuore, nonostante tutto ciò che aveva subito, l’anemone ne fece una creatura del mare, e lei da allora fu felice. E si intitolava proprio
Il fiore degli abissi. Ne fui colpita, perché era l’immagine perfetta di quello che sentivo dentro. Saper andare oltre se stessi
e trovare “ Il fiore prezioso”, che può in sé essere qualunque
cosa. Un affetto perduto e ritrovato,la fede, la propria integrità, il gusto di ciò che ti circonda … o tutto questo e tanto
altro assieme. Da lì la canzone, Flower of the abyss, e l’idea del
concept album.
R.S. Paul Celan una volta scrisse che la poesia è come un
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