SB Storie Bizzarre SB N9 | Page 57

bile di chi si è appena svegliato, riveste di ironia le esclamazioni appena pronunciate e, nonostante tutto, mi risponde. Z. Si, insomma, l’intera faccenda delle Flowers. Eravamo ragazzine di otto, dieci anni! Io e le mie sorelle … Di certo non era un quadretto da ‘Piccole Donne’! Litigavamo spesso. Venendo da una famiglia di piccoli artigiani, nel Maryland, imparavamo a sopravvivere anche l’uno a spese dell’altro. E mio padre incoraggiava la cosa. Tutte le puttanate sulla competizione! Ma ci fu un momento, lo ricordo piuttosto bene, io avrò avuto dodici anni, sì. Eravamo in classifica con tre singoli tra i primi dieci, testa a testa con i Jackson Five, a proposito, Michael è un tesoro di ragazzo e sarebbe ora che i tuoi e i miei fottuti colleghi lo lasciassero in pace!, e ripensandoci adesso, è incredibile quanto quel ‘Discounted fukpop’ vendesse allora! Comunque sia, eravamo a Londra, a Top Of The Pop, per registrare due live di Dancing ‘till your feet ‘re on fire, che ci produsse Diana Ross!, e quella melensità di second’ordine di A pink painted sky, la odiavo da bambina, immagina ora… Tutto successe durante l’ultimo soundcheck, col pubblico già in sala e il relativo caos di uno studio televisivo, che con un palco rock non c’entra un accidente! A un certo punto è passato di lì Syd Barrett! I Pink Floyd dovevano registrare anche loro, ma per un’altra puntata, credo. Io li adoravo. Loro e ciò che la loro musica rappresentava allora, in termini di libertà, anarchia e nuovi modi di sentire, quel loro trasformare il rumore in arte! Per me, cantare nelle Flowers e vederli, era come osservare una locomotiva che sfreccia dal sedile di una scalcinata corriera di paese. E poi mi ero infatuata di Syd. Più per il personaggio in verità, 57