zarmi con i suoi lunghi filamenti, mi rendo conto che non
ho la più pallida idea se siano trascorsi effettivamente o no
venti minuti. Nessuno di noi ha un orologio. Il solo che è qui
appeso a una parete, non ha le lancette! Bé, più che normale,
data la circostanza.
Comunque sia, dopo un lasso di tempo non ben definito, che
per me è stato pressappoco di venti minuti, insisto, si affaccia il nuovo manager. Con aria cerbera ci comunica che la nostra ospite sta entrando, ringraziandoci per l’attesa. Dovrei
essere sollevato perché l’intervista è andata in porto. Neanche un mese fa è stata lei stessa a liquidare il corrispondente
di N.M.E. all’ultimo minuto, perché aveva deciso di andare
a suonare al matrimonio di un suo vecchio amico (°=)&$£------?????!!!!). Ma davanti a questo molosso canuto e dallo
sguardo spiritato, che sta in un completo Armani come un
pit bull sta in un pigiamino da passeggio per chiwawa, non
posso fare a meno di chiedermi col timore di un bimbo disordinato “ Accidenti, si starà accorgendo delle briciole di
toast!?”
E così, tra qualche sguardo in cagnesco, un orologio che non
scandisce e briciole andate a nascondersi chissà dove, finalmente ci siamo!
Cerbero era stato chiaro, nel corso della nostra telefonata
preliminare: - Niente domande sull’improvvisa cancellazione del tour mondiale! - qui qualcuno più bravo di me dovrebbe imitare quella che era pressappoco la voce che Marlon
Brando si inventò per Don Vito Corleone! Come fai a cavartela con un tipo simile se non gli dici immediatamente di si!?
Ma chiedere oggi a un giornalista di non fare domande sul
perché Zaira abbia annullato tanto improvvisamente il suo
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