- Hanno l’ordine di non far uscire nessuno. - sentì dire dal
suo attendente.
Von Stauffenberg non rispose subito, tutti i suoi sensi erano
concentrati a ciò che accadeva alla Tana del Lupo dietro di
sé.
- Herr Oberst? - lo richiamò Von Haeften con una palpabile
tensione nella voce.
- Chiami il generale Fellgiebel. - disse infine deciso al sottufficiale, senza nemmeno guardarlo in faccia.
Il sergente nemmeno tentò di protestare, entrò nella garitta
sbuffando e fece la telefonata. Dopo pochi istanti fece segno
dall’interno ai soldati alla sbarra di farli passare.
L’auto partì e si lasciò dietro il posto di blocco.
Von Stauffenberg tirò un sospiro di sollievo, e in quell’istante alle sue spalle ci fu un esplosione assordante.
Si voltò. Prima che la macchina s’addentrasse per la strada
nel bosco riuscì a vedere un pennacchio di fumo alzarsi in
cielo. Poi udì la seconda esplosione.
20 luglio 1944, ore 12.42. Tana del Lupo. Prussia Orientale.
All’interno della Mercedes-Benz V170 berlina, l’agente della
Gestapo Füller era alla guida, mentre Karl, l’orologiaio, era
seduto dietro. Quest’ultimo aveva molto insistito affinché al
posto del passeggero si accomodasse il capitano Von Spee,
seppure sempre con le mani legate dietro la schiena.
Avevano appena passato l’ultimo posto di blocco per l’accesso alla Tana del Lupo quando la prima esplosione colse
di sorpresa Füller, che per poco non mandò la macchina a
sbattere contro un albero; strinse il volante imprecando sottovoce e tenne la strada.
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