è sempre curiosa di sapere quello che succede nelle città vicine. - Potrebbe essere pericoloso. - gli fece notare il Ladro - Potremmo perdere le nostre vite. - Siamo già passati in mezzo a tutto questo, - disse il Menestrello - e perdere le vite non è il nostro destino. Molte ore dopo, il sole si stava avvicinando al tramonto.
Le sale del castello erano vuote, segnate dall’ira della folla.
Corpi giacevano a terra. Da qualche parte, il Boia decapitava
il Re e il Ministro.
Il Ladro e il Menestrello raggiunsero una porta che nessuno
era riuscito a forzare. Il Ladro tirò fuori i suoi attrezzi del
mestiere, lavorò sulla serratura e aprì la porta. Dentro, spaventata, si nascondeva la Principessa.
- Chi siete? - Due viaggiatori, venuti da una città vicina - rispose il Ladro.
- Avete portato lutti e disgrazie - disse loro la Principessa.
- Anche nella città vicina, da dove noi proveniamo, giunsero
due stranieri che portarono lutti e disgrazie - disse il Menestrello.
- Erano due, e provenivano da una città vicina - aggiunse il
Ladro.
- Cosa farete ora? - Ti porteremo via con noi, fuggiremo da qui e raggiungeremo una città vicina. - No. - disse il Capo delle Guardie, comparso alle loro spalle
- Non la porterete via. Il Re è morto, io ora sposerò la Principessa, e assieme saremo Re e Regina di questa città. Voi due,
Ladro e Menestrello, avete portato lutti e disgrazie: andatevene e non fatevi più vedere. La Principessa disperò alla notizia di dover sposare il Capo
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