- Cantaci, o Menestrello, di questa città vicina, e di quello che
le è successo. Il Menestrello iniziò cantare.
Cantò della città vicina: pochi campi mal tenuti circondavano le mura di quella città: tali mura racchiudevano un gruppo disordinato di case, cresciute attorno al castello. Questi
era un tozza costruzione in pietra con un’alta torre. In quella
città molte case erano abbandonate e la strada non curata
difficile da calpestare per i cavalli. Poche figure si vedevano
agli angoli delle vie e alle finestre dalle imposte socchiuse. Il
Re e la Regina sua consorte sedevano su due alti scranni, indifferenti alla povertà che colpiva la loro città. La Principessa loro figlia sedeva alla sinistra della madre. Un giorno, lo
stesso giorno in cui due misteriosi individui erano arrivati
in città, il Capo delle Guardie di quella città, stanco delle vessazioni e delle tassazioni ingiuste che la popolazione subiva,
aveva tenuto un discorso, e sobillato la popolazione contro il
Re. Molte ore dopo, le sale del castello erano vuote, segnate
dall’ira della folla. Il Boia aveva decapitato il Re e il Ministro.
Così il Capo delle Guardie sposò la Principessa e assieme divennero Re e Regina di quella città.
Il Re restò molto turbato da questo racconto, perché egli
stesso, in passato, era stato Capo delle Guardie del Re precedente, e aveva sobillato la popolazione contro il vecchio
Re, lo aveva ucciso e sposato sua figlia, che ora sedeva al suo
fianco come Regina, ed era diventato lui stesso Re.
La Regina lo odiava ancora dopo tutti quei decenni per l’unione alla quale era stata costretta.
Il Capo delle Guardie, invece, aveva ascoltato con molto interesse il racconto.
Il Ladro e il Menestrello furono congedati con parole di rin-
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