Gli inv
asori
di Daniele Meneghini
L’incrociatore pesante AURIGA si posizionò a circa 17000
kilometri dal pianeta. I sistemi di osservazione esterna vennero unidirezionati e i potenti telescopi proiettarono sugli
schermi della Sala Tattica le prime immagini captate. La visione era disturbata da interferenze statiche e il TRX-4, o Locus Solus come veniva chiamato sulla Terra, mostrava tracce
inconfutabili dell’operato di razze intelligenti capaci di edificare strutture di tipo semi industriale: chiari erano alcuni
artefatti simili a pinnacoli e canali artificiali lunghi kilometri; ma oltre questo, nulla si riusciva a percepire. Era strano, addirittura sospetto, d’altronde la spedizione si era resa
necessaria dopo l’intercettazione sulla Terra di uno strano
segnale radio proveniente da quella regione dello Spazio.
Bisognava investigare.
Il Comandante Ellerbloum esclamò in tono piuttosto irritato:
- Spegnete quell’affare - e le immagini cessarono sostituite
prontamente da quelle dello Spazio esterno all’AURIGA. Il
Comandante spostò il pesante torso bioingegnerizzato, a
malapena velato dalla divisa, verso gli altri componenti del
Board.
La sua voce era fredda come un inverno post nucleare:
- Signori, direi che i nostri peggiori sospetti si stanno concretizzando. Il Pianeta, noto come Locus Solus, è refrattario
a ogni tipo di scansione conosciuta. Dubito che vedremmo
qualcosa perfino in orbita geo stazionaria. A questo punto
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