- Sono certo che per quanto riguarda Fuchs si tratti di
maldicenze - argomentò Geert, forse per convincersi che
non poteva esserci un tale lassismo e una corruzione così
sfacciata persino tra gli ufficiali. - Ma di certo, - concluse
poi - se ciò che dite dovesse risultare vero sono disposto
a svegliare Rudolf Höß in persona. -
Avrebbe avuto molto da approfondire prima di
completare il rapporto: forse il suo compito sarebbe
stato più arduo di quanto si fosse immaginato. Ma Geert
Schäfer era un ufficiale e un uomo tutto di un pezzo.
Sarebbe andato sino in fondo se fosse stato necessario;
il dovere e la dedizione venivano prima e sopra di tutto.
Un dubbio lo colse però in quel momento: che
Liebehenschel non si aspettasse davvero un semplice
rapporto di efficienza, ma qualcosa di più. Forse
un’indagine sullo stesso Rudolf Höß.
Dannazione! Non sono preparato a tutto questo … si
tranquillizzò cercando di convincersi che forse le sue
erano tutte elucubrazioni mentali, dettate certamente
dalla stanchezza del viaggio e dal fatto di non essere
riuscito né a mangiare, né a dormire, oltre ad essere stato
interrotto durante il suo rituale dello scrivere.
Si ricordò di aver lasciato il diario e la stilografica sulla
branda e quindi decise di recuperarli.
- Il Truppführer Hahn è ufficialmente agli arresti - disse
mentre tornava verso il suo alloggio - Schreiber, tienilo
d’occhio fino al mio ritorno -.
Fece in fretta e recuperò i suoi beni più preziosi. Quando
tornò fuori udì il sergente sbraitare contro il sottoposto
e minacciarlo con una penna brandita come se fosse un
coltello. Schreiber però lo osservava senza scomporsi.
Geert si stupì che il sergente possedesse una stilografica
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