SB Storie Bizzarre SB N1 | Page 40

le unghie nere e affilate come artigli, gli afferrò il collo e lo spinse all’indietro. Con la forza di un essere soprannaturale strinse la presa e sollevò il corpo dell’ancora robusto anziano. Questi si sentì mancare il fiato cercò di reagire dimenando le braccia che però colpirono solo il vuoto: - Osi reagire, piccola bestia insignificante!, - disse stringendo con più forza - dimmi dov’è il mezzorco o porrò presto fine alla tua insignificante esistenza! -. - Non so di chi... stai parlando - rispose ansimando l’orco, con le ultime forze che gli rimanevano. L’immondo essere parve infuriarsi, nonostante il cappuccio alzato non rivelasse nessun tratto dei suoi lineamenti. Strinse la presa con forza decisa convinto oramai che quell’umanoide non gli servisse più. Poco tempo rimaneva prima del sopraggiungere delle coincidenze astrali e doveva compiere la missione per cui era stato mandato dal padrone nei territori di Winterdoom, per questo si sarebbe sbarazzato di ogni ostacolo sul suo cammino. Mentre era sul punto di terminare ciò che aveva iniziato, s’interruppe. Un rumore di passi vicini impedì che la morte giungesse sullo sventurato e inerme orco. L’essere si guardò intorno preoccupato, di certo non per timore di chi stava sopraggiungendo ma perché non poteva ancora rivelare la sua presenza. La missione affidatagli era di vitale importanza e non poteva correre il rischio di comprometterne l’esito. In pochi istanti prese una decisione. Accostò il volto, ormai moribondo, dell’orco al suo e lo fissò con i suoi occhi demoniaci. Questi iniziarono a cambiare colore fino diventare bui come gli abissi del Gargaroth. Un male sopito da secoli fuoriusciva da quello sguardo e l’orco non poteva reagire a quell’antica magia del male. La memoria si dileguò dai suoi ricordi recenti ed il nulla dell’oblio prese forma nella sua mente, ormai vuota della presenza del demone. L’orco 40