SB Storie Bizzarre SB N0 | Page 37

te fu libero. La morsa scomparve e sentì la creatura scappare e languire. Per un attimo nella luce dell’esplosione degli stivali, gli parve di aver visto i contorni dell’insettoide. Il suo cervello umano peròrifiutava quello che aveva intravisto, una blasfema fusione tra insetto e uomo. Il sangue che gli colava caldo dalla ferita usciva troppo rapidamente, in poco tempo sarebbe morto dissanguato. Come pervasa da un fremito, la galleria si illuminò con tutti i macchinari che si riattivavano mentre i suoi occhi iniziarono ad appannarsi. Guardò la macchia verde del sangue della bestia riverso sulla parete e, ghignando all’idea che fosse andata a morire da qualche parte, perse i sensi. Il ronzio dello schermo lo fece svegliare. Lentamente il Falco mise a fuoco la stanza che aveva intorno. Illuminata a giorno, era sicuramente situata al chiuso, dato che non notò finestre. Un enorme computer a forma di fungo riempiva la maggior parte della vasta sala, mentre un robot dalla forma di un ragno grande quanto una testa umana, era all’opera sul suo fianco, chiudendo la carne strappata con uno sferragliare delle lucide zampe. Una flebo di plasma era attaccata al suo braccio e si sentì rinsaldare carne e ossa mentre il robo-ragno terminava l’operazione. Poi tornò a guardare lo schermo. Un viso inespressivo, formato da pixel illuminatiproiettati sulla superficie del grosso monitor, lo osservava. - Ben svegliato, mio buon amico - gracchiò un altoparlante al lato del computer, con una voce atona e profonda. Il Falco sgranò gli occhi. - Dove mi trovo, e chi sei tu? Una macchina parlante? - Sei all’interno del cuore di Shadar, mio buon amico. Appena l’energia è stata ripristinata nel complesso i miei scanner hanno individuato il tuo lieve battito cardiaco. Così ho inviato i robot serventi a raccoglierti per darti le cure previste dal protocollo 37