SB Storie Bizzarre SB N 1.2 | Page 17

Fictional for a Da y di Domenico de Pascale L’antro del Ciclope è umido e oscuro, il fetore delle bestie si mescola all’odore di sangue e carne cruda, rivoli d’acqua gelida scorrono sulle pareti. Sto con i miei compagni in un angolo buio, mentre il mostro entra nella grotta e sposta il pesante masso per bloccare l’entrata. Mai, salpando da Troia, avrei pensato di trovarmi in questa terra abitata da giganti e gigantesca essa stessa, in cui le rocce si bagnano nel sale in tramonti infuocati e gli uomini sono come montagne, come lo spaventoso pastore che ci tiene prigionieri da giorni, con la promessa di uccidermi per ultimo mentre ogni sera fracassa tra le dita il cranio di due o tre dei miei. Ma l’otre col vino di Marone è grande quanto basta per dagli l’oblio, questa sarà la notte della fuga. Il pusillanime che ho scelto per scudiero teme financo la sua ombra, tapino. Ma il codice cavalleresco mi impone di affrontare codesti giganti che con le loro braccia mi fanno da lungi gesti di scherno: è onorevole e necessario estirpare la loro immorale semenza, il bottino delle loro spoglie sarà ricompensa sufficiente per le mie devozioni. Il mio baio Ronzinante si farà valere anche oggi, gli pungolo i fianchi per godere del suo galoppo e mentre lancia in resta mi avvicino al primo di quei mostri, le grida di Sancho si mescolano al frinire delle cicale nel calore dell’estate manchega. Mamma mia! Correre, saltare ed evitare quei maledetti funghi diventa sempre più difficile e frenetico. La mia mente è alterata dai fiori che crescono tra le pareti, il loro profumo 17