Per la prima volta Adam si trovava di fronte a un libro che gli parlava delle sue misteriose origini, o perlomeno lo faceva indirettamente, narrandogli l’antefatto della sua nascita.
Da quando aveva iniziato a sviluppare quelle capacità extrasensoriali, Adam sospettava di non essere umano, ma non aveva mai
collegato la scelta del Signore Oscuro nei suoi confronti ad un
possibile legame di parentela. Egli credeva che il Signore Oscuro
lo avesse scelto perché era speciale, perché sapeva fare cose che
gli altri non sapevano fare; perché poteva fidarsi di lui e per altre
ragioni; ma mai, mai e poi mai Adam avrebbe pensato al Signore
Oscuro come a suo padre, il suo vero padre.
Fu leggendo la storia di Lady Nerisaga che comprese parzialmente da dove venisse e da quali infausti eventi fosse venuto al mondo. Giovane com’era, e animato soprattutto da ciò che di umano
restava in lui, Adam restò inorridito dalla lettura di come Gralamin avesse rapito sua madre, di come l’avesse portata negli Inferi
e di quali altre stregonerie avesse compiuto, di come lei avesse
sofferto prima, dopo e durante il parto e… oh, e quando lesse
di suo padre (domandandosi chi mai avrebbe potuto narrare fin
nei minimi dettagli una storia del genere, se quella stessa storia
non fosse stata vissuta in prima persona) suo padre, che aveva
sottratto Nerisaga, sottratta a sua volta a Frumon, dalle grinfie
di Gralamin, non per salvarla ma per farla propria, per unirsi alla
donna più bella e più ambita del pianeta per generare il primo di
una stirpe maledetta.
Adam chiuse il libro.
- Cosa ne è stato di mia madre? - si limitò a dire.
Valaraukar attendeva quella domanda sin dal momento in cui gli
aveva dato il libro.
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