- No, Jonathan, non dico questo. Dico solo che vostro figlio non
è umano, i suoi poteri potranno crescere a dismisura, se adesso
si limita a parlare con i morti un giorno potrebbe arrivare addirittura a farli resuscitare e a controllarli e chissà cos’altro ancora
sarà capace di fare. Dreylenth mi ha detto di aver visto alcune
immagini probabilmente legate a ciò che sarà, e lo hanno terrorizzato così tanto da non farlo dormire per settimane intere, fino
a condurlo quasi alla follia. - Quali immagini? Di che si tratta? - Si tratta - disse Abe - di visioni legate all’universo e a ciò che da
esso può essere vomitato. Credete che lassù non ci sia nessun
altro? Siete degli stolti se pensate a ciò! Lassù non vivono solo
gli dèi ma vive anche il Male e ci vivono anche gli aborti della
natura, creature appartenenti a civiltà milioni di anni più evolute
della nostra. E queste creature, se dovessero arrivare nel nostro
pianeta, non esiterebbero a fare degli uomini un ingordo pasto! - Padre - disse Jonathan, rimasto pazientemente in silenzio - adesso state delirando. - Si alzò e Dagmar fece altrettanto - Quello
che noi vogliamo è sapere se si può fare qualcosa per Adam, se
Adam è in pericolo e se sotto la vostra tutela sarà più al sicuro. Lo sguardo di Abe parlava da sé.
- L’avete detto, Adam non è al sicuro con voi. Anzi, siete voi a non
esserlo. E sapete perché? Perché se lui, il Signore Oscuro, scoprisse che suo figlio è vivo e si trova nel vostro villaggio, non stenterà
a mandare i suoi infernali segugi a scovarlo per riportarlo nell’abisso in cui è nato. Se invece il bambino resterà qui, oh, ne dubito, ne dubito fortemente che il Signore Oscuro possa spingere il
proprio occhio fin dentro a un istituto devoto alle divinità che lo
hanno condannato all’esilio nelle viscere della \