se il viso di sua moglie tra le mani e si avvicinò con l’intento di
baciarla. Camilla chiuse gli occhi e si abbandonò a lui. Il contatto
con le labbra ruvide e fredde dell’uomo però fu troppo per lei.
Istintivamente, spinse via suo marito e questi calpestò il vaso di
fianco alla sua lapide, mandandolo in frantumi.
Le altre persone, attirate dal rumore, si voltarono verso di lei e
rabbrividirono quando una colonna di luce si innalzò dai frammenti del vaso, bucando il cielo notturno.
- Che cosa hai fatto!? - tuonò scioccato Rinaldo.
Camilla non capì, poiché non conosceva il rituale e non le era
chiara la funzione di quei vasi.
Ma le conseguenze di quel gesto non tardarono a manifestarsi.
Il rinato avanzò minaccioso verso di lei e le serrò le mani sulla
gola. Camilla guardò la creatura negli occhi, ora non più amorevoli come prima.
Rinaldo non si era sbagliato: avrebbe fatto meglio a restarsene a
casa.
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