anni prima aveva udito da Dannusk, aveva cercato di non farlo
muovere e di lasciare che Adam finisse il suo racconto.
Poi la luce tornò e Adam si risedette, gli occhi chiusi e la fronte
imperlata di sudore. Si risvegliò e guardò prima suo padre e poi il
sacerdote, cercando in loro delle risposte.
Padre Abe sussurrò nell’orecchio di Jonathan:
- Venite con me. Non posso parlare in presenza del bambino. Jonathan non ebbe nemmeno il coraggio di rispondere un misero sì e lo seguì meccanicamente.
Fuori dallo studio, Abe disse, secco:
- Questo è un prodigio che solo delle forze sovrumane sono in
grado di compiere. Jonathan, ascoltatemi: vostro figlio deve restare sotto la tutela del mio ordine. È troppo pericoloso farlo tornare a casa. - Ma… Padre, ma…? - Ascoltatemi… ascoltatemi bene: fate venire anche vostra moglie domani sera e vi spiegherò ogni cosa. Nel frattempo inventatevi una scusa per il bambino e convincetelo a trasferirsi qui. Io
intanto informerò i miei superiori dell’accaduto. E senza dargli nemmeno il tempo di rispondere, Padre Abe si allontanò dallo studio, mentre il piccolo Adam usciva e chiedeva a
suo padre: - Allora, papà, possiamo tornare a casa? -
4.
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