galoppo tra i rami, quando giunse alla radura dove erano
accampati, vide che il suo optio e gli altri centurioni avevano
già preparato le truppe per la marcia, erano incolonnati
ordinatamente in attesa.
Il centurione frenò il cavallo e sollevò la mano per dare
l’ordine di avanzare quando furono investiti da uno scoppio
di urla alle loro spalle. Gli uomini si guardarono intorno
confusi, qualcuno lasciò cadere lo zaino e impugnò lo scudo
mentre cercavano di capire cosa stesse succedendo. Druso
scese da cavallo, quelle urla erano troppo vicine per essere
alleati, inspirò profondamente e urlò: - agmen quadratum! Immediatamente i legionari si mossero, perfettamente
addestrati ad effettuare quel tipo di formazione, in pochi
secondi formarono il famoso quadrato difensivo delle legioni,
ogni lato era formato da diverse file di scudi al centro del
quale venivano posizionati, all’occorrenza, feriti e carri con
le scorte.
Decine di cavalieri irruppero al galoppo nella radura,
erano romani, subito dopo di loro arrivarono di corsa una
moltitudine di legionari, molti di loro erano feriti e alcuni si
sorreggevano l’un l’altro per non lasciare nessuno indietro.
I romani erano braccati, alle loro spalle correvano guerrieri
giganteschi coperti di pelli, incalzandoli senza pietà,
abbattendoli come bestie.
Alcuni si fermavano a combattere ma venivano presto
sopraffatti dal numero dei nemici e fatti a pezzi, l’aquilifero
della legione correva reggendo co