là del già evidente naufragio esistenziale nel mondo reale
- con il rischio di ritrovarsi pericolosamente in compagnia
di se stesso ed essere costretto a riflettere seriamente
sulla propria vita. Immancabile un sicuro e velocissimo
collegamento a internet per essere sempre connessi con
le chat più frequentate del web in cui incrociare altre vite
inconsistenti di persone sconosciute.
Dalla televisione, intanto, come in un leitmotiv ipnopedico,
i consigli inascoltati e le ottimistiche recensioni di chi
propone facili soluzioni: <<… è in edicola il nuovo libro
testimonianza del dott. Tamaki Saito - direttore del Sofukai
Sasaki Hospital - intitolato “Come tirare fuori vostro figlio dal
limbo degli hikikomori”>> o una dotta indicazione per i palati
più esigenti: <<… è imminente l’uscita del saggio “Analisi
psicologica dell’uomo cellulare”, l’ultima fatica letteraria
dello psicologo Okonogi Keigo…!>>
Il giovane Kiro certo non immaginava che la sua tranquilla
e inutile vita da hikikomori sarebbe stata da lì a poco
sconvolta per sempre dalla prepotente incursione, nella sua
stanza, di una delle componenti più temibili del Ministero
della Salute Mentale dell’Impero giapponese - il famigerato
Dipartimento di Polizia Risocializzante - istituito nel lontano
2012, in seguito alle preoccupanti statistiche riguardanti il
dilagante fenomeno degli hikikomori che già a quei tempi
aveva acceso non poche spie d’allarme nella frenetica
società giapponese, con il suo ragguardevole mezzo milione
di disadattati distribuiti in tutto l’arcipelago ma con punte
alte nelle città più affollate. Ora che si contavano più di un
milione di autoisolati, le sortite della Polizia Risocializzante
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