SB Storie Bizzarre SB 1.4 | Page 27

Quale coraggio dovevano possedere questi, comprese, ad andare avanti consci della miseria e della precarietà della loro esistenza! Nella sua breve vita li aveva usati come marionette, senza mai badare realmente alle loro preghiere, senza comprenderne la nobiltà d’animo. Sì, perché di questo si trattava: fierezza e determinazione per affrontare esistenze di sofferenza. Solo ad uno di essi, al Divinatore del suo culto aveva concesso un dono, misero se paragonato ai servigi che questo gli aveva reso. A tutti gli altri non aveva dato nulla, se non imposizioni brutali. Che fosse quello il suo crimine? Per quello il Padre l’aveva punito? Quasi a premiare quella semplice illuminazione una parete di roccia nera comparve dalle brume innanzi a lui. Celata dal pulviscolo di ceneri che ora comprendeva essere formato dai resti delle anime perse e divorate dai demoni, la via della salvezza gli si svelò all’improvviso. Con entusiasmo il Nuovo Dio si inerpicò su per la parete che lo avrebbe condotto fuori dall’Abisso. Gli artigli affondavano in profondità nella roccia consentendogli la scalata nonostante la propria mole. Non era la fatica a scalfire la determinazione dell’Orso Possente, ma il semplice contatto con la pelle dell’Abisso. Spuntoni di pietra comparivano dal nulla, intaccando la dura scorza di Bboar e ferendolo in profondità. Rocce si abbattevano dal cielo sulla parete del dirupo, minandone l’arrampicata e rendendo ogni metro conquistato un traguardo arduo che richiedeva la posta più elevata per poter essere raggiunto: la sua stessa vita. 27