Possente.
- Dimenticavo, il Padre non gradisce che il suo nome venga
pronunciato… non in questo luogo… Barbagli roventi fluttuavano nella mente di Bboar, ma la
sofferenza che questi gli recavano era sminuita da una
certezza: il Padre era lassù. La sua ira era calata dall’alto.
Adesso il Nuovo Dio sapeva dove recarsi. Ne era convinto.
Quella stessa creatura che aveva innanzi aveva parlato di
Abisso, di una forra senza uscita. Ma ogni burrone ha delle
pareti da poter scalare!
- Non crucciarti amico m io, non rimuginare, non ce ne è
ragione. Presto saranno di nuovo qui. Il Dio detronizzato era tornato a lampeggiare e si era messo
in posizione difensiva abbassando il proprio baricentro.
Il frusciare laido delle creature nell’ombra era tornato. Bboar
se ne avvide ma non per questo si preparò allo scontro.
- Addio, amico, rimani pur qui a combattere le tue battaglie.disse prima di andarsene.
- Non scherzare, Orso Possente, resta. Assieme saremo
imbattibili! Bboar aveva ben altre intenzioni.
Le uniche zampate che fu costretto a rifilare furono ai demoni
che gli intralciavano il passo, ma presto questi vennero
calamitati dal Dio Guerriero che si era lasciato alle spalle.
I barriti di questo risuonarono a lungo nelle orecchie del
Nuovo Dio e lui gliene fu grato in quanto coprivano il lamento
perpetuo emesso dall’Abisso.
Avanzò il più rapidamente possibile. Per quanto si sforzasse di
correre i possenti muscoli non erano sufficienti ad incrinare
la resistenza opposta dall’ambiente.
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