SB Storie Bizzarre SB 1.4 | Page 19

della loro preda. I loro ansiti erano trasportati da una flebile brezza maleodorante. Suoni ovattati ma rochi che si mischiavano al pulviscolo di cenere aleggiante nell’aria. Il Nuovo Dio detronizzato si muoveva con lentezza, in un ambiente privo di punti di riferimento, e senza una meta cui agognare. Era mosso solo dalla convinzione che stare fermo equivalesse a smarrirsi, per sempre. Marciò per giorni. Una gamba innanzi all’altra fendendo l’oscurità, cercando di tenere a freno i nuovi sentimenti che gli squassavano il corpo. Prese confidenza con un diverso concetto di Tempo, che la condizione attuale gli imponeva. L’infinità che era stata il suo orizzonte temporale, non gli pareva più così allettante, ora. Vagare in quell’antro privo di confini era mortificante e l’idea stessa che quel tormento potesse non avere fine lo atterriva fin quasi a fargli desiderare la propria estinzione. Ogni mossa era una battaglia da vincere con caparbietà. L’aria stessa si addensava mutando in muraglia invalicabile. Le grida di giubilo dei Thag-hai, i suoi guerrieri sacri erano un’eco lontana. Immagini di uomini dai volti pitturati di nerofumo e agghindati con pelli d’orso gli balenarono nella mente, facendolo sorridere come una donnetta innanzi al proprio sposo novello. Bboar se ne stupì, ma non cessò per questo di muoversi. Era l’unica possibilità. Non c’era scelta e questo per un Dio era il peggiore degli scenari, impensabile e avvilente. Comprese il valore dei doni che aveva fatto al proprio Divinatore, rendendolo parte di verità che andavano oltre lo scibile umano. Regalie che adesso avrebbe fatto comodo a 19