Saffo e le Altre al Mauriziano di Reggio Emilia Apr. 2014 | Page 13
Elia
Malagò
(da"Incauta
solitudine”)
Memama
tutta
nelle
lettere
strascicate
rovesciate
in
gola
per
ingoiare
suoni
dolcezza
rarefatta
solo
a
ricordare
semi
disseccati
una
cantilena
idiota
mancando
il
senso
anche
i
ricordi
sono
corde
tese
sul
niente
e
più
in
là
ancora
memama
si
riprende
muscoli
invecchiati
in
prolungate
tensioni
e
desideri
di
tornarle
dentro
restare
accovacciata
nel
fondo
scuro
della
sua
sacca
dovrei
dirti
amore
per
queste
giornate
violente-‐-‐mondo
mai
voluto
dovrei
esserti
tenera
per
il
vagabondare
intollerabile
di
mattini
risvegliati
e
dovrei
ti
dovrei
poi
ancora
dovrei
per
tutte
le
epifanie
arrischiate
sul
calendario
da
una
luce
all'altra
come
non
importassero
cardini
in
cielo
Ubriacarmi
di
te
memama
ricominciare
affanni
e
anche
tensioni
e
riprendere
i
tornanti
del
tuo
utero
indurito
rappreso
all'infelicità
di
tutti
per
scampare
alla
pena
d'essere
viva
in
questa
assenza
Ad
ogni
richiamo
inguainata
a
metà
sentivo
le
tue
mani
premute
sui
fianchi
la
tua
calda
vagina
sbranata
da
una
doglia
violenta
cacciarmi
per
sempre