Rrivista Cultura Oltre - 11° numero- Novembre 2019 Rrivista Cultura Oltre - 11° numero- Novembre 2019 | Page 18
IL PUNTO DI VISTA – “L A B UONA P OLITICA ”
DI M ARIANTONIETTA V ALZANO
Negli ultimi tempi si sono visti diversi accadimenti nella vita
politica di questo nostro triste Paese, uno dei quali non ha
avuto, secondo me, una relativa conseguenza nella vita reale
del popolo italiano. Mi riferisco al caso “Liliana Segre”. Per
carità, con tutti i problemi economici che ci sono, con tutte le
morti e i reati, sicuramente il mancato plauso da parte di un
gruppo di parlamentari a un provvedimento legislativo che ha
come oggetto la tutela delle minoranze e la lotta al razzismo e
all’intolleranza, potrebbe essere una quisquiglia da se-
condo…terzo…quarto ordine.
Già – “potrebbe” – ma forse è il caso di considerare il ruolo educativo della politica
nella vita di un popolo, cosa che sembra avere un’importanza relativa a seconda
dell’umore del momento. Sinceramente negli ultimi decenni la cosa che più mi ha me-
ravigliato è il modo in cui si giustificano comportamenti che fanno molta fatica a giu-
stificarsi come atti quanto meno rispettosi, da parte di esponenti di varia estrazione po-
litica. Tale “abitudine” può essere minimizzata o addirittura approvata, in virtù degli
enormi problemi del nostro Paese, al punto che alcuni sono talmente grandi da non es-
sere ancora stati risolti – POVERTA’ SALUTE MAFIA – e si potrebbe continuare con
un lungo, straziante elenco.
Ma la mia domanda è: “Forse tutti i problemi e le tragedie che colpiscono l’Italia non
fondano le loro radici proprio nella mancanza di valori etico-morali e nella latitanza
reiterata del rispetto che parte proprio dall’ambiente in cui PRIMARIAMENTE do-
vrebbe essere esempio e portatore mentre ne risulta deprivato e scevro?” Se alla base di
una qualunque azione politica si tenesse presente il valore umano che deve essere sal-
vaguardato, forse si sarebbe potuto evitare che la nostra agricoltura venisse sacrificata a
interessi di mercato, che le nostre fabbriche o aziende simbolo della manifattura e della
produzione di alta qualità finissero in mani straniere per essere svalutata e fatta a pezzi
a danno di milioni di persone senza lavoro? Forse non si sarebbe varato un elenco di
provvedimenti a salvaguardia della salute dei cittadini in ogni sua accezione, non si sa-
rebbe messo in atto un vero e proprio programma educativo-culturale per far crescere il
capitale umano del nostro Paese? Mi chiedo se il mantenere la bussola ferma verso i
valori fondamentali della Costituzione, dei Principi Cristiani, della Carta dei Diritti
dell’uomo, non possa ispirare un modo di fare “politica” proprio nel senso in cui tremila
anni fa i Greci l’avevano pensata: prendersi cura delle persone!
Purtroppo ci hanno talmente affamato e impoverito, ci hanno fatto ammalare, ci hanno
ridotto all’ignoranza che la pancia conta più del principio che riempie quella stessa pan-
cia che duole. Ci arringano in ogni dove, attribuiscono colpe su problemi che sono stati
creati apposta, senza dare reali soluzioni, ma apparenti rivoluzioni. In tutto questo, se ci
vogliamo prendere in giro, possiamo dire che no, non sta rinascendo un sentimento dif-
fuso di razzismo, no non stiamo revisionando la Storia giustificando l’ingiustificabile,
no non stiamo alle soglie di uno dei tanti Corsi e Ricorsi di Vichiana memoria. Sempre
se oggi qualcuno si ricorda chi sia Giambattista Vico.
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