N ella mostra “ Facing Grace ”, organizzata da
Cris Contini Contemporary fino all ’ 11 febbraio 2024 a Casa Robegan , Musei Civici di Treviso , lo scultore svizzero Simon Berger fornisce un ’ interpretazione bidimensionale su vetro del linguaggio scultoreo di Antonio Canova , la cui casa natale si trova a Possagno in territorio trevisano . L ’ esposizione ruota attorno alla narrazione mitologica delle famose “ Tre Grazie ” - Euphrosyne ( l ’ allegria ), Thalia ( la bellezza giovanile ) e Aglaea ( l ’ eleganza ) - che vengono scomposte e riproposte su tele di vetro crepate e incrinate come figure disgiunte . Un processo che crea ritratti scultorei bidimensionali dove i caratteri distintivi emergono e si rivelano in un gioco di luce e riflessi . La scelta dell ’ utilizzo del vetro piano da parte di Simon Berger deriva dal mito di Narciso , ovvero dal momento in cui ciascuno di noi si innamorò della propria immagine . Le migliaia e misurate frantumazioni ottenute con il martello che caratterizzano la sua innovativa tecnica artistica
svelano immagini frutto dell ’ intuizione che esse contengono , come le carte da indovino che Sandrine Welde così sintetizza : “ Il suo è un nuovo linguaggio in cui la forza scultorea del braccio che scolpisce diventa il colpo attento di una mano disegnante , che incide tratti figurativi sulla superficie piatta della sua tela di vetro . Un paradosso che rompe con l ’ ortodossia delle classificazioni : pittura scolpita e scultura dipinta ”. Un insieme di punti che danno vita a una composizione su più lastre di vetro sovrapposte , ricca di riflessi e con diversi punti di vista . Il progetto espositivo è basato sul montaggio in verticale delle tele sul pavimento l ’ una dopo l ’ altra in linea retta , in modo da fare riacquistare unità all ’ opera e consentendo diverse prospettive a seconda dell ’ angolazione da cui si contemplano . Un sottile gioco di dissimulazione e ricostruzione che è ulteriormente evidenziato dall ’ isolamento di parti del corpo distinte , riproposte come dettagli . La mostra è ampliata con l ’ esposizione della rivisitazione della Venere di Botticelli , ovvero un ’ installazione composta da diversi pannelli di vetro smontati nei loro singoli colori che , presentando le caratteristiche facciali su lastre separate , formano un ’ immagine completa solo mediante la sovrapposizione . La stanza museale del primo piano di casa Robegan è occupata su tutti e quattro i lati dall ’ installazione che rappresenta l ’ artista del Rinascimento come un ’ a- strazione bidimensionale del suo autoritratto tridimensionale in scultura . Una parete specchiata permette inoltre ai visitatori di giocare con la percezione di sé e con l ’ osservazione .
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