RIVISTA VETRO Aprile-Maggio 2022 | Page 31

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Stiamo lavorando anche a misure per la transizione ecologica in parte legate all ’ energia rinnovabile

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mia . Sono state modificate alcune modalità , a partire dall ’ erogazione su più quote , pur restando la possibilità per i finanziamenti di importo non superiore a 200mila euro di ricevere l ’ erogazione in un ’ unica quota . La nuova Sabatini inoltre può essere combinata con le agevolazioni previste dal credito del 4.0 per i beni tecnologicamente avanzati . Sui crediti di imposta , invece , le modifiche tengono conto delle minori risorse finanziarie disponibili nel medio periodo . Per il 2021 e 2022 il Piano 4.0 infatti ha potuto beneficiare delle risorse europee del PNRR destinando complessivamente quasi 24 miliardi alle misure dei vari crediti d ’ imposta ; dal 2023 , invece , lavoreremo solo su risorse nazionali e inevitabilmente la quota a disposizione sarà inferiore . A mio avviso , è lodevole la scelta di dare continuità allo strumento , garantendo alle imprese la possibilità di programmare i propri investimenti e attuare una strategia di innovazione nel tempo : questo elemento , l ’ esperienza ci insegna , spesso vale più di agevolazioni maggiori ma poco durevoli che non assicurano all ’ imprenditore la certezza dei suoi piani . Nel tempo le aliquote saranno così disegnate : al 2022 sui beni materiali per i vari scaglioni abbiamo il 40 % fino a 2,5 milioni di euro , il 20 % tra 2,5 milioni e 10 milioni , il 10 % oltre i 10 milioni fino a un tetto massimo di 20 milioni di euro . Queste tre aliquote verranno dimezzate - diventando quindi per i tre scaglioni 20 %, 10 % e 5 % - con un beneficio massimo per i grandi investimenti sopra i 20 milioni di euro che passerà da 3,5 milioni a 1 milione e 750mila euro . Sono comunque numeri importanti . Peraltro , stiamo ragionando di agevolazioni che entreranno in vigore dal 2023 al 2025 : non disperiamo che ulteriori modifiche possano essere adottate non soltanto in termini di aliquote , ma anche di impianto generale del Piano che potrebbe essere rivisitato , puntando a un consolidamento degli obiettivi di transizione digitale . Ci sarà una diminuzione anche delle aliquote a sostegno delle attività di ricerca , sviluppo e innovazione per cui il
Governo , seppure decidendo di non rendere la misura strutturale , assicura la continuità fino al 2031 , dando possibilità di programmazione a lunghissimo termine . L ’ aliquota che nel 2022 è del 20 % arriverà a dimezzarsi nel 2023 , tuttavia elevando a 5 milioni di euro l ’ attuale limite massimo di 4 . Infine è stata modificata anche la disciplina del Patent box - la tassazione agevolata sui redditi derivanti dall ’ utilizzo di beni immateriali - superata da una superdeduzione dei costi di ricerca su beni immateriali che è cumulabile con il credito di ricerca e sviluppo ”.
Altro argomento trattato e discusso per diversi anni è quello della formazione ed è anche uno dei punti chiave della Transizione 4.0 . Come si è pensato di sostenere le imprese su questo fronte , che è peraltro un elemento chiave per potere poi attuare il Piano ? “ La formazione è l ’ obiettivo del MiSE per i prossimi anni , ma anche un po ’ il suo cruccio : siamo consapevoli che la misura del credito d ’ imposta per la formazione , che all ’ interno del Piano era legata alle competenze , è quella che ha avuto minore successo , in termini sia quantitativi sia qualitativi . Al momento , quindi , non è stata data continuità alla misura , ma questo non significa che il Governo e il Ministero vogliano abbandonare il tema delle competenze : tutt ’ altro ! Restiamo convinti che sia la leva per raggiungere i massimi risultati in tema di innovazione tecnologica . Dobbiamo ripensare quindi il modello della formazione di competenze cominciando a guardare alla piccola impresa , non sempre in grado di esplicitare il proprio fabbisogno formativo . Stiamo ragionando su
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