panoramica e una serra alta venti metri. A completare il tutto un hotel di 240 camere. Dettaglio non banale, segno di spazi con diverse funzioni in dialogo reciproco: nelle torri i piani degli appartamenti si alternano ai piani degli uffici e alle attività commerciali. Per la realizzazione del progetto ZIN, l’ amministrazione fiamminga si è affidata alla società Befimmo, che a sua volta si è rivolta agli studi di architettura Jaspers-Eyers Architects, 51N4E e AUC i quali hanno realizzato un piccolo gioiello architettonico, bellissimo da vedere e vivere ma anche attento a sostenibilità e circolarità. Il progetto ZIN è stato infatti realizzato con il 68 % di materiali riutilizzati o riciclati in cantiere, mentre il 95 % di tutti i nuovi materiali è certificato Cradle to Cradle grazie anche alle membrane circolari Derbigum. Durante i lavori una delle priorità è stata quella di limitare il più possibile i lavori di demolizione e i detriti. Per questo motivo sono state conservate le fondamenta e ben 30.000 tonnellate di calcestruzzo liberate durante i lavori di smantellamento sono state frantumate, purificate e riutilizzate. Altri materiali come i pavimenti o i pannelli delle pareti negli atri degli ascensori e i mobili per ufficio sono stati recuperati con cura e indirizzati a una seconda vita. Lo ZIN è oggi l’ edificio per uffici meno energivoro dell’ amministrazione fiamminga. Questo bassissimo consumo energetico si spiega con un sistema geotermico che copre il 70 % del fabbisogno di riscaldamento e raffreddamento dell’ edificio, nonché con l’ installazione di pannelli solari sul tetto e sulle facciate laterali. Questa è anche la prima volta che un sistema geotermico viene installato sotto un edificio di tali dimensioni. Lo ZIN si caratterizza anche per la flessibilità dei suoi spazi adibiti a ufficio. I pavimenti e le pareti divisorie sono stati progettati in modo da potere essere smontati, riutilizzati e spostati qualora l’ evoluzione delle funzioni lo richiedesse. Anche in questa adattabilità si nasconde una forma di circolarità, così come nel riciclo dei rifiuti organici in biogas o nel recupero dell’ acqua piovana per i servizi igienici o per annaffiare i numerosi arbusti e piante presenti all’ interno, sul tetto e intorno all’ edificio.“ Con il 68 % di materiali riutilizzati in cantiere e il 95 % di nuovi materiali certificati Cradle to Cradle, ZIN è un modello di edificio circolare- afferma Franco Villa, Country Manager Derbigum Italia- Essere stati coinvolti in questo progetto per la copertura è per noi motivo di grande orgoglio e di soddisfazione per la conferma della qualità dei materiali che possiamo proporre al mercato. Per noi sostenibilità e circolarità sono concetti che sviluppiamo da oltre trent’ anni e il fatto che questo venga riconosciuto e apprezzato dal mercato per progetti così importanti e innovativi è uno sprone a lavorare sempre più verso un’ economia green ».
CHI È DERBIGUM
Derbigum è partner e punto di riferimento per l’ impermeabilizzazione di coperture attraverso soluzioni di altissima qualità, ad alto contenuto tecnologico e innovativo, a basso impatto ambientale, sostenibili e sicure, semplici nell’ applicazione, in grado di proteggere gli edifici da qualsiasi condizione climatica, garantendone tenuta e durata nel tempo. Attiva in diversi Paesi europei, l’ azienda ha la sua unità produttiva e di riciclo nel suo stabilimento di Perwez, in Belgio, con filiali in Olanda, Francia, Italia, Svezia, Norvegia. La società è rappresentata anche in Danimarca, Finlandia, Gran Bretagna, Spagna, Portogallo e Romania. Conta ad oggi 350 addetti e una produzione annua di 10,6 milioni di m 2 di membrane impermeabili e oltre a 3,2 milioni di kg di prodotti liquidi. Dal giugno 2022 è parte del Gruppo Kingspan, leader mondiale nel settore dell’ involucro edilizio con oltre 22.500 dipendenti e 224 stabilimenti in più di 80 Paesi nel mondo.“# NoRoofToWaste” di Derbigum è oggi parte integrante di Planet Passionate di Kingspan, programma decennale di sviluppo sostenibile attivo in quattro aree strategiche principali( Energia, Carbonio, Circolarità, Acqua) per un futuro a zero emissioni nette.
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