Rivista Cultura Oltre- Maggio 2018 - 5° numero rivista-cultura-oltre MAGGIO 2018 | Page 27
IL PUNTO DI VISTA – “FAKE NEWS E DINTORNI”
a cura di Mariantonietta Valzano
Oggi il mondo del giornalismo sembra essere subordinato ad un senso
comune che fonda le sue radici nell’ambiente virtuale. Tutti si protendono
a ricercare verità che non possono essere sorrette se non da fondamenti
scientifici e culturali che nella maggior parte dei casi latitano in internet.
Ci sono pletore di esperti in tutti i campi che veicolano informazioni che si
fatica a discernere nel merito e nella contezza se non si è un vero addetto
ai lavori.
Le fake news nascono dalla manipolazione dei bisogni sociali a vantaggio di enti o personaggi
politici, partiti e industrie, attenti osservatori del comportamento di massa. Non occorreva lo scandalo
di Cambridge Analytics per svelare che siamo tutti monitorati. Da molti anni ormai ogni volta che
siamo obbligati a registrarci nella rete per diversi motivi, per lavoro o svago, noi forniamo una
quantità di dati sensibili che poi vengono lecitamente o illecitamente elaborati e usati per scopi di
vario tipo. Inoltre a tali dati diretti, che forniamo noi consapevolmente, si aggiungono quelli indiretti,
i cosiddetti “metadati” che sono il frutto delle nostre ricerche sul web. Questi ultimi sono anche più
pericolosi perché rivelano i nostri pensieri…curiosità…bisogni. Qui si fondano le attività di chi
ricerca argomenti sensibili per smuovere le acque, agitandole al fine di produrre una determinata
reazione. Ogni reazione di massa viene convogliata verso un obiettivo con il potere di una soluzione.
In tutto questo mare oscuro, ciò che rende pericoloso l’approdo ad un porto sicuro è il fatto che la
voce di chi realmente propone notizie vere, viene coinvolta in dibattiti tanto fatui quanto vacui che
ne tolgono la forza e i contenuti, creando in aggiunta confusione e precarietà ad ogni realtà.
Per difenderci dai vari attori di questa informazione che non ha regole ci sono poche armi, ma quella
più semplice è continuare a tenere in considerazione la regola per cui non ci si deve mai affidare ad
una sola fonte ma confrontarne diverse, anche a livello internazionale, ove possibile. Poi procedere
secondo fonti scientifiche. Infine studiare il passato che talvolta si ripete dandoci le stesse linee
descrittive seppur insite in scenari diversi. Tutto può portare ad affinare la nostra capacità critica, la
nostra riflessione. Il dubbio è il migliore scudo in alcune situazioni dove le certezze sono troppo
urlate.
Punto di vista in appendice:
«Ho tentato di non scrivere di scuola in questo periodo dove tutti ne parlano e tutti hanno la propria
ricetta. Ho tentato di non ascoltare tutte le grida che si levavano come flutti da un mare che in questi
ultimi 20 anni ha vissuto nella più vergognosa ignavia. Ho tentato. Oggi assistiamo alla
degenerazione di un modello educativo che negli ambienti scolastici è sempre stato un non gradito
obbligo. Hanno tolto la forza dell’azione educativo-formativa ai docenti di ogni ordine e grado,
sostituendola con una serie di prescrizioni in cui a tutti era lecito criticare e obiettare ciò che gli
insegnanti costruiscono ogni giorno. Ma veramente si è creduto che coloro i quali accolgono i figli
degli altri tutti i giorni, per 200 giorni, per 6/8 ore al giorno, studiandone il respiro, lo sguardo, il
viso nelle sue espressioni, veramente questi folli che si scervellano per far comprendere ciò che
comprensibile non era, dotarli di spirito critico, di autonomia, cercando di far superare i propri
limiti, di far riconoscere i propri limiti, di accettarli e di seminare su una strada che porta
all’indipendenza del giudizio, questi folli maestri, professori veramente si è creduto che abbiano in
odio coloro con cui e per cui spendono le proprie giornate ??? La scuola versa in condizioni
disastrose da tanto tempo. Le teorie pedagogiche, che si assegnano e si alternano, sono palliativi
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