Rivista Cultura Oltre - 7° numero - Luglio 2019 Rivista Cultura Oltre - 7° numero - Luglio 2019 | Page 14

IL PUNTO DI VISTA “I SECOLARI OLIVI SCONFITTI DEL SALENTO” MARIANTONIETTA VALZANO Sono stata di recente nella terra d’origine di un lato della mia famiglia, una terra che ha dise- gnato con colori e profumi vivaci la mia infanzia, vergandola di libertà, amicizia e affetto e che an- cora oggi a distanza di 50 anni mi accompagna nel mio cammino. I miei ricordi corrono vorti- cando felici su quelle strade, bordate di muretti a secco oltre i quali da un soffice mare rossastro fiorivano, come imponenti tulipani, gli olivi se- colari tipici del leccese. I miei occhi si nutrivano di quell’argenteo fluttuare delle fronde, che erano corolla robusta e fruttuosa di prodotti preziosi oltre che giar- dino profumato di estati tiepide e assolate, mitigate dal vento carico di sale e pro- fumato di bellezza selvaggia, curata e ordinata in filari precisi. Il dolore mi ha colpito non improvvisamente, poiché le notizie erano giunte in questi ultimi anni impietose e puntuali. Ho affondato il viso tra le mani nel vedere le chiome secolari secche e i tronchi inariditi nel loro groviglio di bracci coraggiosi che non vorreb- bero arrendersi. La terra rossa è popolata di morte e qualche foglia agonizzante aggrappata ad un ramo arso che tenta l’impossibile. I muri a secco sono il confine con una desolazione che non merita di restare tale. Perché? Mi chiedo come mai si sia giunti ad un tale scempio, che colpisce non solo l’equi- librio di un ecosistema che è stato strutturato nel dispiegarsi dei giorni delle sta- gioni, ma inficia l’economia del duro lavoro e lacrime di fatica dignitosa di uomini e donne che hanno conosciuto la dignità dei frutti della terra, curati con tutti i sacrifici del caso e sfidando le avversità non solo del tempo. Oggi il Salento è un giardino che sta perendo, con un danno per tutti, tutti gli italiani che non po- tranno più degustare il fruttato profumato olio di oliva, oltre che godere di questi campi di meraviglia e possanza. Un vero e proprio patrimonio non considerato adeguatamente. Perché? Possibile che non vi siano state soluzioni per arginare e risolvere questa sconfitta che comunque colpisce uno dei prodotti più importanti del nostro Paese? La tri- stezza assale questi occhi che, nel tornare a casa, hanno vissuto nel viaggio di ritorno la conferma della disfatta. Spero che come ogni essere vivente, anche l’olivo secolare salentino potrà un giorno tornare a svettare coraggioso e impavido verso il cielo, carico di verdi e succose perle verdi nell’argenteo turbinio del fru- sciare del vento…a riprova che la natura alla fine vince comunque contro tutto e contro tutti. Mariantonietta Valzano 13