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“Ada Lovelace Byron e il mondo dei numeri”
di Eleonora Mello
Mi sembra interessante proporre la storia di una donna davvero eccezionale
per il suo tempo: Ada Lovelace (Londra, 10 dicembre 1815 – Londra, 27
novembre 1852), nata Byron e diventata “Lovelace” dopo il matrimonio
con William King Conte di Lovelace. Ada era l’unica figlia di Lord Byron e
della moglie di lui, Anna Isabelle Milbanke, matematica. Ada venne allevata
dalla madre agli studi scientifici. Matematica molto capace, Ada Lovelace è
considerata in un certo senso una pioniera dell’informatica. Nel 1840
tradusse in inglese la relazione su un seminario relativo ad una macchina
analitica, che il suo amico Charles Babbage aveva tenuto presso l’Università
di Torino. Le occorsero circa nove mesi di lavoro per preparare la traduzione,
che fu successivamente pubblicata su alcune riviste. Ada rimase affascinata
dalle idee di Babbage mentre lui, dal canto suo, fu colpito dall’ intelletto e
dalle abilità della Lovelace che soprannominò “l’incantatrice di numeri”.
Lavorarono insieme studiando i metodi di calcolo realizzabili con la macchina
differenziale e la macchina analitica e, da questo lavoro di collaborazione
intellettuale, nacque un algoritmo per il calcolo dei “numeri di Bernoulli”
che oggi viene riconosciuto come il primo programma informatico della
storia. Questi studi matematici hanno posto le basi per i sistemi matematici
che stanno dietro alle moderne tecnologie. Ada, in ogni caso, rappresenta
una delle poche persone che sono state in grado di capire le idee di Babbage
e, anche se in realtà la macchina di Babbage non è mai stata costruita, il
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