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“La morte meditata, Canto V ”
Giuseppe Ungaretti
Nasce una notte
piena di finte buche,
di suoni morti
come di sugheri
di reti calate nell’acqua.
Le tue mani si fanno come un soffio
d’inviolabili lontananze,
inafferrabili come le idee.
E l’equivoco della luna
e il dondolio, dolcissimi,
se vuoi posarmele sugli occhi,
toccano l’anima.
Sei la donna che passa
come una foglia.
E lasci agli alberi un fuoco d’autunno.
Giuseppe Ungaretti
da Sentimento del Tempo -1932
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