Rivista Cultura Oltre 3° numero - MARZO 2018 rivista-cultura-oltre 3° numero -MARZO 2018 - | Page 16

Ogni cosa nel suo impero; E’ una fata? O forse un dio? Quando i miei occhi, attratti Come da calamita, dolci si volgono A quel gatto che amo E guardo poi in me stesso, Che meraviglia il fuoco Di quelle pallide pupille, Di quei chiari fanali, Rilke, Baudelaire, Verlaine, Yeats, Keats, Apollinaire, Pessoa, Saba, Borges, Swinburne, Rodari, hanno scritto poesia per il fascino del gatto e scrittori come Italo Calvino e Eduardo de Filippo dai quali traggono spunto e ispirazione. William. S. Burroughs, l’autore beat del visionario e controverso Pasto Nudo ci ha anche offerto un piccolo volumetto che parla di un grandissimo amore: quello verso i gatti. Un libricino di 100 pagine che diventa una delicata dichiarazione nei confronti di quelli che sono i secondi amici dell’uomo. Scrisse: «Il gatto non offre servigi. Il gatto offre se stesso. Naturalmente vuole cura e un tetto. Non si compra l’amore con niente. Voi che amate i gatti, rammentate che i milioni di gatti che miagolano nelle stanze di questo mondo ripongono ogni loro speranza e fiducia in voi». Doris Lessing ha scritto un piccolo saggio (“Gatti molto speciali” pubblicato da Feltrinelli) che non è un trattato di etologia, ma una sorta di biografia attorno ai suoi incontri felini. Per la scrittrice ogni gatto ha il suo temperamento. Ogni gatto è speciale. “Darei il mio cuore per una lacrima di gatto” dice, parafrasando Kipling. Lessing non pensa affatto che siano delle sfingi, animali freddi e distanti. “Quello con cui ho comunicato meglio – racconta Lessing – era ‘El Magnifico’, un gatto di grande intelligenza. Passavano molto tempo a guardarci, toccarci”. Una visione “minimalista” del rapporto tra uomini e gatti – una compagnia, un semplice antidoto alla solitudine – non è contemplata dalla Lessing. E a sentirla parlare viene da pensare che ormai li preferisca agli esseri umani. Ogni gatto che muore è un colpo al suo vecchio cuore, un lutto difficile da superare. In loro, riconosce anche una fonte di ispirazione. Accanto alla macchina da scrivere, tra fogli e pile di libri, la scrittrice ha sempre tenuto un gatto accoccolato a dormire oppure seduto a scrutare, vigile. Ernest Hemingway ha scritto quindici lettere Le lettere, scritte anche durante i viaggi tra Cuba e l’Africa, mostrano soprattutto negli anni prima del suicidio gli aspetti più sentimentali della sua personalità, comprese le lacrime versate per la morte del suo gatto Uncle Willie. Felix Lope de Vega scrisse, La Gattomachia, un intero poema burlesco in sette canti, per raccontare gli amori del valoroso soriano Marramachiz e della bella gatta Zapachilda. Ma c’è anche Il gatto che mi rubò il cuore, di Richard e Teresa Capuzzo e ci sono I Gatti con le ali di Doreen Tovey e naturalmente da Hoffman a Lewis Carroll, da Calvino alla Morante, molti grandi hanno scritto – innamorati – dell’orgoglioso felino. 16