Rivista CULTURA OLTRE 11^ numero - NOVEMBRE 2018 rivista-cultura-oltre NOVEMBRE 2018 | Page 3
Editoriale: “ Camminare oggi ”
di MARIA
ROSARIA TENI
Ci camminiamo accanto, sfiorandoci, magari con un apparente profumo di
cordialità, ma senza mai guardarci negli occhi, senza mai cercare di vivere
dall’interno “l’altro”, che percorre lo stesso cammino e non tende una mano per
intrecciarlo al nostro. Mi è capitato, in questi giorni, di elaborare queste riflessioni
in occasione di alcuni episodi infarciti di superficialità e ipocrisia, di cui sono stata
spettatrice, e che mi hanno fatto meditare sulla spersonalizzazione invadente che
si sta impadronendo progressivamente di noi esseri umani. La voglia, a volte
anche inconsapevole, di assestarsi su canoni sempre più appariscenti e vacui ha
portato ad una desertificazione di sentimenti, che oggi si aggirano svuotati di
significato e spazialmente impotenti. Guardare negli occhi una persona che ci vive
accanto è cercare di accogliere anche il suo vissuto e, possibilmente, condividerlo,
nel comune destino di noi esseri umani, avvolti nella precarietà fisiologica che ci
contraddistingue. Ma quanta delusione nel constatare un abissale scollamento tra
il voler essere “uno” e il sentirsi respinto ad essere “l’altro”!
Chi è “l’altro”? Un individuo che si confonde con mille altri e che fa parte di una
folla di individui in frenetica corsa per raggiungere traguardi sempre più ipotetici
e irrealizzabili.
È un esercizio complicato vivere, ma ancora più complicato se si trasforma in
“sopravvivere” in una giungla di ipocrisia, pregiudizi, menzogne e tanto altro…
È evidente che oggi si preferisce essere manipolati piuttosto che essere conquistati
dalla bellezza dei sentimenti, quelli veri, che ancora nel secolo scorso avevano
qualche valore, mentre oggi bisbigliano e si mascherano per non essere derisi.
Subiamo i modelli che ci vengono proposti compulsivamente, dimenticando che
ognuno è unico e importante per se stesso, per il fatto di “esserci”. Ora varrebbe
la pena fermarsi un momento e riflettere se occorra escogitare nuove modalità per
continuare a “vivere”, ridando un senso al nostro “esserci”, o proseguire nel
cammino di una “sopravvivenza”, falsamente alterata da vaghi e incolori miti
mascherati da ideali.
Maria Rosaria Teni
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