Rivista CULTURA OLTRE 11^ numero - NOVEMBRE 2018 rivista-cultura-oltre NOVEMBRE 2018 | Page 10
“E c’erano ancora tante cose da fare…” di Antonio Teni
Una lirica contro la logica di potere di ogni organismo istituzionalizzato che si
macchia del più grave delitto nei confronti degli individui: annientare i sogni, la
dignità, l’anima e annichilire il pensiero soffocando tutto ciò che fa parte della
persona nella sua pulsante vitalità. “Ogni morte di uomo mi diminuisce, perché
io partecipo dell’umanità; e così non mandare mai a chiedere per chi suona la
campana: essa suona per te!». Questa massima di John Donne a conferma del
profondo significato di ogni vita umana e dell’assurdità di ogni morte in ogni
latitudine. [M.R.Teni]
Il pallore del crepuscolo/ di un crepuscolo
l’epilogo inatteso di un’umana vicenda
la triste vicenda terrena!
Il sole è accecato! sbiancato il cielo!
esanime è il vento! esangue la vita!
E laggiù…bocconi nella polvere,
nel fumo acre delle carni bruciate
sgorga il sangue caldo di un uomo
e scivola via a bagnare la terra
una terra lontana / non sua
terra di pietre e deserti
terra di montagne in catene
terra di polvere e cenere…
e lassù…sanguina il cielo!
Un rantolo…e l’ultimo respiro senza respiro!
Con gli occhi sbarrati
ammutoliti dal terrore di un istante
esterrefatti in un grido senza grido
annichiliti nel pensiero
forse senza poter realizzare che si muore così
inopinatamente
indifferentemente
irreversibilmente…
E avevi ancora così tante cose da fare
così tante cose da dire
o mio soldato di vent’anni!
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