Rivista CULTURA OLTRE 10^ Numero - OTTOBRE 2018 Rivista CULTURA OLTRE 10^ numero - OTTOBRE 2018 | Page 19

poesia di G. Ungaretti. In questa circostanza, per andare alle radici della formazione Mallarmé e di P. Valéry. Nella Firenze degli anni Quaranta, interessandosi di poesia, opo poche prove nella linea di tale poetica, si accorse che non le era congeniale, sentendo il concreto. La religiosità del suo spirito, alimentata dal clima familiare e dalla lettura dei testi sacri, la coscienza del mistero insito nella vita e nella morte, che non trova risposte se non nella fede, la avvicinarono a scrittori quali Emily Dickinson e T.S. Eliot. tura Inglese ed e con (1954), la poetessa compone dei piccoli poemi, simili a dei racconti interiori dove si alternano immagini della vita a fantasie sulla morte, avendo come filo conduttore il caso, il suo potere e le sue misteriose ragioni. Ne e la scelta di un raccolte poetiche di (1957) e , la poetessa fiorentina si prepara ad un importante passaggio al sentimento di cristianità, intesa come luce alla fine di dolori da tempo impigliati tra loro e che non le hanno permesso altro che soffrire. Da ogni verso nelle opere sucessive di (1970), (1977) e (1981), si può comprendere che nessuna , opera pubblicata postuma alla sua morte e considerata il testamento poetico della poetessa, Margherita Guidacci ci insegna, attraverso un poetare semplice e spirituale, intellettuale e dal comune succedersi di cose straordinarie come la nascita e la morte di una persona. Vincitrice del Premio Dessì e del Premio Scanno, Margherita Guidacci muore a Roma il 19 giugno 1992. [da Enciclopedia Teccani] 19