RIMLIGHT Models & Photographers Magazine RIMLIGHT Models & Photographers Magazine – N. 9/16 | Page 33

Fotografa Gaia Franciosi Modella Caterina Cavallini i loro corpi, ma ho comunque sentito la necessità di farlo anche attraverso me stessa e la gestione del mio stesso corpo che, più di qualunque altro, può esprimere una mia emozione e il mio vissuto. Diciamo che iniziò tutto per gioco 2-3 anni fa, ma da allora non sono più riuscita ad abbandonare il mio progetto di autoscatti senza volto, che hanno comunque subito nel tempo una evoluzione. Inizialmente infatti ho cercato di ricreare in studio, attraverso la tecnica strobist, la statuarietà del corpo ispirandomi a pose plastiche e i miei autoscatti erano solo in bianco e nero. Poi la mia visione è divenuta unicamente a colori e ho sentito il bisogno di "spostare" il mio corpo in esterna utilizzando la luce naturale, che è quella che preferisco e che più mi rappresenta. Così ho iniziato a sviluppare progetti di Self-portraits in cui cerco tuttora di esprimere con pathos il mio vissuto o i miei drammi o le mie paure o la mia immensa gratitudine alla vita e alla natura. Tra i miei ultimi lavori a cui sono particolarmente legata rientra il progetto di Self-portraits con mio marito (ispirati alla scultura nella storia classica) che è sempre stato il mio più grande sostenitore. Come organizzi gli autoscatti, dal concept alla postproduzione? Non ho un rigore logico in cui organizzo i miei autoscatti, come tutte le persone più creative che tecniche. Come ho già detto, l'idea di fondo è sempre il mio corpo senza volto: poi di volta in volta la genesi è diversa. Ci sono volte in cui penso e studio a tavolino determinate pose da inserire in un ambiente che mi ha colpita, oppure cerco successivamente l'ambiente adeguato per esprimere una determinata emozione. Altre volte, come nei miei ultimi autoscatti, ho improvvisato. Ero in Grecia in vacanza con la mia famiglia e girando ho trovato luoghi che mi hanno profondamente colpita. Il giorno successivo sono andata e ho scattato di pancia. Normalmente utilizzo il telecomando; altre volte i 10 secondi di autoscatto. Non c'è mai una regola. L'ispirazione e il cuore mi guidano sempre. Notiamo una preferenza per i toni freddi. Perché? Non è facile spiegare la preferenza per un determinato colore e allo stesso tempo è difficile spiegare il perché prediligo i toni freddi. Nella vita reale amo il verde e il giallo. In fotografia amo il blu e il cyano perché si RIMLIGHT Models & Photographers Magazine n. 9/2016 - 33