nasce affinità, si crea un'alchimia che può portare alla
realizzazione di qualcosa di impensato o all'ideazione di
un progetto futuro. In altri casi ancora, vengo
contattata con un'idea precisa e dettagliata, già
“preconfezionata”, che devo interpretare e far mia.
Insomma, non c'è mai una regola.
Il fattore comune che lega ogni mio lavoro, però, è
l'entusiasmo. Mentre tendo a concentrarmi sullo
shooting, l'emozione si libera quando inizio a vedere in
macchina i primi risultati di quello che si sta realizzando
e soprattutto, quando vedo le foto finite, è una vera
emozione per me, e a volte mi commuovo! Se il
risultato è così bello, non fa differenza se si tratta di uno
scatto di moda, di ritratto o di uno scatto artistico.
Preferisci farti guidare nelle pose, o avere delle
indicazioni di massima e interpretare liberamente?
Preferisco assolutamente autogestirmi! Se mi dessero
indicazioni troppo precise su come posare, mi
offenderei, mi sembrerebbe una mancanza di fiducia
del mio lavoro. Ovviamente, durante lo shooting ci
possono essere degli scambi e delle richieste
particolari, ma una volta ricevuti gli input preferisco
metterci del mio. Il risultato con questo modus
operandi è stato finora sempre soddisfacente.
Cosa ti piace di più di questo lavoro?
Amo la creatività, il pensare di realizzare immagini
partendo da zero, i colori, il veder una parte sempre
diversa di me che tira fuori aspetti che non pensavo di
avere, che mi fa rivivere un'emozione...
Mi piacciono le chiacchiere fino a tarda notte con
fotografi, MUA, stylist sui progetti da realizzare, amo il
confronto e l'idea che il meglio deve ancora essere
fatto. Amo il fatto che molte volte, gr