Questo numero della fanzine è stato sicuramente
il più frustrante da pensare e il più divertente da
scrivere. Ho passato ore su Spotify ad ascoltare i
progetti underground italiani più forti e recenti.
Una noia mortale, tutti mielosi, depressi e ugua-
li l’uno all’altro, tant’è che spesso non distinguevo
più quando cambiava l’artista. Ormai senza spe-
ranze stavo scorrendo la sezione “consigliati per
te” quando incontro lui, Nacho Tranquilo, e il suo
EP “Planeta” in collaborazione con Greg Willen.
Vengo stordito all’istante da un ceffone variopin-
to, esotico e soprattutto libero. Sonorità house
mischiate a ritmiche africane e latine vengono ac-
compagnate da versi, parole e frasi ripetute come
un mantra, un rito propiziatorio. Senza dubbio
la cosa più pazza e fresca sentita ultimamente.
Nacho è l’espressione libera e genuina della varie
passioni dell’artista, dall’amore per la world music
e l’africa, passando per il wrestling messicano (da
qui la maschera) arrivando al forte legame con la
natura e la sua semplicità. Tutto questo viene in-
canalato nelle strumentali, nei video e in genera-
le nell’immaginario che pervade questo progetto.